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Pomezia, morte di Giulia Puleio e dello Chef Narducci: condannato l’automobilista, commozione in aula

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Un pianto disperato in aula da parte di chi conosceva Giulia Puleio e lo chef Alessandro Narducci. Così amici e parenti hanno vissuto ed accompagnato l’udienza che ha condannato il 33enne Fabio Feola che ha scelto di non presenziare in aula. Una decisione apprezzata dal legale della famiglia Narducci e motivata dalla «volontà dell’imputato di non urtare la sensibilità delle famiglie delle vittime»

I due giovani, che lavoravano entrambi nel ristorante «l’Acquolina» a Roma, lo ricordiamo, rimasero uccisi nel tragico incidente avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2018. A travolgerli, mentre si trovavano a bordo del loro scooter fu un’auto che li colpì frontalmente sul Lungotevere della Vittoria, all’altezza del civico numero 11.

Morte Giulia Puleio e Chef Narducci: condannato a 4 anni l’automobilista

Per l’uomo alla guida della Mercedes Classe A è arrivata la condanna a quattro anni di reclusione con l’accusa di duplice omicidio.

L’imputato, come visto, ha scelto di non essere in aula durante la lettura della sentenza, che arriva al termine del rito abbreviato. Riconosciute le attenuanti generiche al conducente del veicolo. Feola, nei mesi scorsi, aveva inviato due lettere ai familiari delle vittime chiedendo di essere perdonato per quanto accaduto. 

Ai parenti di Giulia Puleio e Alessandro Narducci è stata accordata invece una provvisionale – una somma di denaro liquidata dal giudice alla parte danneggiata, come anticipo sull’importo che le spetterà in via definitiva – pari a 200mila euro.

 

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