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Pomezia, “riposino pomeridiano” negli asili: il M5S replica al PD

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Il Movimento 5 Stelle di Pomezia replica al PD sulle polemiche riguardanti gli asili nido comunali. «Ci troviamo costretti a smentire quanto dichiarato, in maniera maldestramente fantasiosa, dal Consigliere di opposizione Zanin.», dichiara il M5S in una nota.
 
«È d’obbligo innanzitutto chiarire che il cosiddetto “riposino pomeridiano” non è normato da alcuna disposizione di legge, tanto che le scuole statali non prevedono alcun “riposino”, né tantomeno è oggetto di disciplina all’interno del regolamento comunale che il consigliere cita nelle sue dichiarazioni, ma che evidentemente non ha letto». 
 
«Si continua a parlare di “privazione del sonno” e di “soppressione del riposino” in maniera strumentale, infatti si potrebbe parlare di “privazione del sonno” qualora si costringesse qualcuno a non dormire, cosa che assolutamente non avviene, tanto che sono in allestimento all’interno delle aule apposite zone relax, dedicate proprio a quei bambini che sentono la necessità di riposare durante la giornata, senza costrizioni di orario ed in totale sicurezza».
 
«È proprio per motivi di sicurezza infatti, a tutela dei dipendenti ma soprattutto dei bambini che frequentano le strutture, che sono state tolte le “brandine” utilizzate fino ad oggi, che costituivano intralcio alle vie di esodo previste nei piani di evacuazione.
Precisiamo che questi provvedimenti sono atti dirigenziali e non politici, per questo la commissione tutta, ha chiesto al Presidente della commissione trasparenza Matarese di attivarsi per reperire la documentazione ed organizzare l’eventuale audizione dei dirigenti competenti in materia».
 
«Ormai siamo di fronte ad una minoranza che inventa improbabili “scandali” in cerca di visibilità, purtroppo lo fa nel peggiore dei modi: strumentalizzando i bambini e le preoccupazioni dei genitori disorientati dalla sterile polemica politica che tenta costantemente di distruggere quanto di buono offre la nostra città e mortificando il settore scolastico, i suoi lavoratori e tutte le famiglie che portano i loro figli nelle scuole dove non è previsto alcun riposino, facendo intendere che questi ultimi siano bambini di “serie B”. Chiaramente ci dissociamo da queste considerazioni, ritenendo tutti i bambini meritevoli delle stesse attenzioni e stessi livelli di educazione scolastica».
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