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Quinta ondata Covid, è allarme in Spagna: Barcellona chiede il coprifuoco

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A pochi giorni dall’abolizione del coprifuoco a Barcellona e in altri 61 comuni, il governo Catalano ha già chiesto la sua reintroduzione. La proposta arriva in seguito a giorni di festa che potrebbero far precipitare la catalogna nella quinta ondata. 

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Quasi seimila persone in questo fine settimana si sono assembrate a Gràcia, noto quartiere di Barcellona, per la festa annuale del Barrio. E’ intervenuta la polizia, gli addetti alla sicurezza erano ovunque eppure impedire gli assembramenti è stato quasi impossibile. 

Adesso si attende la decisione del tribunale superiore che dovrà decidere se ripristinare il coprifuoco fra l’una e le sei del mattino se viene superato l’indice di 125 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni. 

Barcellona e la quinta ondata: alta la pressione negli ospedali 

Gli ospedali delle isole spagnole sfiorano i livelli d’allarme ma è proprio la Catalogna, seguita a ruota da Madrid, che sta registrando pressione sugli ospedali dove oltre il 40% dei posti letto in terapia intensiva sono occupati da pazienti Covid. 

Sicuramente gran parte della colpa per cui oggi la Spagna si trova a fronteggiare la quinta ondata è l’estate ed il turismo: la variante delta ha creato non pochi focolai in zona. L’età media della terapia intensiva, tra l’atro, si è abbassata arrivano a 51 anni (nella quarta ondata erano 59).

Secondo i dati della settimana scorsa ci sono 1.818 casi gravi in cura negli ospedali spagnoli e nel 44% dei casi hanno tutti meno di 50 anni. Bisogna precisare che in Spagna è il 65,53% ad essere protetto a vaccinazione completa mentre il 74,69% ha ricevuto almeno la prima dose. 

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