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Raccolta dell’umido a Pomezia, il Sindaco: «Compostaggio di comunità come soluzione? Chi lo dice non sa di cosa parla». E sull’aumento della Tari smentisce

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Regna ancora l’incertezza a Pomezia sul servizio di raccolta della frazione umida dei rifiuti. Dopo due gare andate deserte e l’avvio della procedura negoziata il Comune, per scongiurare il blocco della raccolta, si sta affidando ad un impianto di Cisterna di Latina che ha dato la propria disponibilità al conferimento della frazione umida ma al costo di Euro 195,00 a tonnellata Iva esclusa (contro i 150 previsti inizialmente dalla gara predisposta dall’Ente).

Si tratta di una soluzione temporanea come dimostra l’ultima determina (la n.896) – che fa seguito a quella di inizio luglio – con la quale il Comune ha “affidato in via d’urgenza, per il periodo 20/ 25 luglio 2020, e fino alla concorrenza di Euro 39.900,00 (il Comune ha un fabbisogno, lo ricordiamo, di circa 170 tonnellate di umido a settimana da smaltire, ndr) il servizio di conferimento e recupero dei rifiuti urbani biodegradabili”. 

Sul caso, trattato in modo approfondito nell’edizione cartacea di agosto in uscita oggi, è intervenuto il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. 

«Se esiste un problema oggi, è quello dell’assenza di impianti per l’umido adeguati nel Lazio», precisa il Sindaco. «Trattandosi di una situazione temporanea e transitoria, non avrà un impatto significativo sulla bolletta TARI del prossimo anno. Il terrorismo mediatico è quindi facilmente smentito».

«Compostaggio di comunità come soluzione? Chi lo vede come soluzione definitiva alla gestione dell’umido di una città di oltre 65.000 abitanti, con raddoppio dell’utenza nel periodo estivo, semplicemente ha fatto male i calcoli o non sa di cosa sta parlando: il comune di Pomezia, nel 2019 ha smaltito circa 8.000 tonnellate di umido. Le compostiere previste per il progetto pilota del “Querceto” possono smaltire 120 tonnellate l’anno, per un costo, esclusivamente considerando l’acquisto, di 160.000€. Questo vuol dire che il comune di Pomezia dovrebbe investire subito oltre 10,6 milioni di euro solo per acquistare le compostiere necessarie al fabbisogno cittadino, senza contare tutti gli altri oneri diretti e indiretti che comporterebbe la gestione di oltre 130 punti di conferimento. In conclusione, un bel progetto pilota, ma sicuramente non la soluzione all’umido prodotto da Pomezia».

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