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Roma, casa occupata dalle rom. Ennio: ‘Non ho più i materassi’ e il Comune paga i danni

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Casa Ennio occupata dalle rom

Ha riaperto la porta di casa dopo settimane e lo ‘spettacolo’ che si è trovato di fronte è stato indecoroso, orrendo. Quell’abitazione di proprietà occupata abusivamente dalle rom mentre era in ospedale per degli accertamenti, Ennio Di Lalla, l’86enne tristemente noto alle cronache per la vicenda assurda che l’ha visto protagonista, l‘ha ritrovata distrutta, devastata, saccheggiata.

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Roma, casa occupata e distrutta dalle rom. Il Comune pagherà le spese 

Le rom, che il 13 ottobre scorso hanno forzato la porta, cambiato la serratura e occupato l’immobile come se tutto fosse normale, non solo hanno ‘sfrattato’ per settimane l’anziano signore dalla propria abitazione, ma hanno pensato bene di portargli via tutto. Perfino i materassi e un termosifone di quelli portatili. In una casa diversa da quella che Ennio aveva lasciato, in una casa sporca, vuota, che ora dovrà essere pulita e sanificata. Ma se da parte c’è la rabbia e l’indignazione per una storia che ha rasentato l’assurdo e per delle leggi che sembrano cieche, dall’altra l’anziano è stato inondato di messaggi di solidarietà, circondato da persone di buon cuore che ora stanno cercando di fare di tutto per aiutarlo, per non lasciarlo ancora una volta solo. E il Comune di Roma e due comitati di quartiere, come spiega il Messaggero, stanno facendo la loro parte e si sono offerti di contribuire affinché casa di Ennio ritorni (per quanto possibile) come era prima. 

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“L’assessore (Barbara Funari, ndr) si è offerta di darmi una mano, sono rimasto sbalordito – dice Di Lalla – Da solo non ce l’avrei mai fatta. Non ho trovato nemmeno una giacca, un pullover. Nell’armadio non ci sono più nemmeno le grucce. Anche la vetrinetta è vuota”. 

Casa occupata dalle rom: l’inchiesta

Intanto, spiega il quotidiano romano, la Procura potrebbe aggiungere nuove contestazioni alla 28enne rom che si è trasferita in quella casa come se nulla fosse, giovane che potrebbe rispondere di violenza privata e furto, oltre al danneggiamento e all’invasione di edificio. Ma le domande sono ancora tutte lì: chi ha fatto la spia? Come facevano a sapere che Ennio non era in casa?

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