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Roma, il marito perde il lavoro, la moglie finisce nella rete dell’usuraio: ‘Se non paghi ti brucio casa’

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Pomezia - usura ed estorsione, arrestato 65enne

I tentacoli dell’usura a Centocelle, Roma. Un’altra, l’ennesima, brutta storia che racconta di persone disperate finite nelle mani di “sedicenti” amici o presunti tali che ben presto rivelano le proprie intenzioni. Così è stato anche stavolta con una donna costretta a subire minacce e perfino botte per restituire i soldi all’usuraio, fino a quando non ha deciso di farsi coraggio e denunciare tutto ai Carabinieri. 

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Usura a Centocelle: la storia

La storia è di quelle drammatiche come purtroppo ce ne sono tante altre. Una vicenda figlia, come se non bastasse, delle gravissime conseguenze della pandemia, che hanno aumentato povertà e differenze sociali. E quando non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel può accadere di finire nel peggiore degli incubi. 

Protagonista del caso di Centocelle è una donna di 40 anni, che ha deciso di chiedere aiuto ad alcuni conoscenti dopo che il marito aveva perso il lavoro a causa del lockdown. Su di lei è piombato come un avvoltoio uno strozzino che abita nel quartiere, che si è reso disponibile con un prestito di 4mila euro. Quasi un “aiuto da amico”, un tema ricorrente nelle storie d’usura come vi abbiamo spesso documentato con le nostre inchieste. 

Ma la persona si è rivelata ben presto per quella che era. L’usuraio, infatti, ha iniziato a pretendere 40mila euro ed è arrivato a picchiare la 40enne, che non era in grado di saldare il debito. Alla fine però, insieme al marito, la donna ha trovato la forza di reagire e di denunciare. L’intervento dei Carabinieri ha così messo fino ad un incubo durato mesi, con l’arresto dello strozzino, un 29enne pregiudicato, accusato di estorsione e usura, con l’aggravante di averle commesse ai danni di persone in stato di necessità.

L’Associazione Codici sull’usura a Centocelle: esposto in Procura e lettera a Gualtieri

Sui terribili fatti di Centocelle è intervenuta l’Associazione Codici, impegnata da anni nell’attività di sostegno e tutela legale delle vittime. L’associazione ha deciso non solo di presentare un esposto alla Procura, ma di inviare anche una lettera al Sindaco Roberto Gualtieri per avere risposte sui piani del Comune sul fronte della legalità.

«Alla luce dei continui episodi di usura – ha dichiarato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codicie delle numerose operazioni delle forze dell’ordine, a cui va il nostro plauso, crediamo che sia arrivato il momento che il Campidoglio faccia sentire la sua voce. I problemi che affliggono la capitale sono tanti, nessuno lo nasconde, ma riteniamo che il Sindaco Roberto Gualtieri debba intervenire su un tema così importante come la legalità».

«Quali sono i piani dell’amministrazione capitolina? Che iniziative ha in cantiere? Come pensa di tutelare chi, in questo periodo così difficile a causa della crisi innescata dalla pandemia, finisce in una condizione di sovraindebitamento e diventa facile preda degli usurai? L’ultimo caso che arriva dal quartiere Centocelle è l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione che rischia di sfuggire di mano se non si interviene con forza e determinazione, e crediamo che il primo cittadino debba dare risposte», conclude Giacomelli.

 

 

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