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Roma, rischia di perdere la vista il rider aggredito sabato scorso: “Chi sfamerà la mia famiglia?”

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Rischia di perdere la vista il rider picchiato da una quindicina di ragazzi ubriachi. L’aggressione è avvenuta sabato 19 Febbraio intorno alle 4.15 di mattina in piazza delle Cinque Lune, al centro di Roma, dietro piazza Navona e accanto Palazzo Madama. La vittima, M.A. ha 30 anni ed era scappato dalla guerra in Afghanistan per cercare un futuro migliore. Una volta giunto in Italia si è subito messo a lavorare come rider facendo consegne con la sua bicicletta per la Capitale. Quando per scappare dalla guerra in Afghanistan ha scelto di venire in Italia, sicuramente non immaginava di dover affrontare anche qui la violenza da cui era scappato. È stato picchiato da circa quindici ragazzi tra i 18 e 20 anni.

L’ultima fatidica consegna

Era la sua 15esima ora lavorativa. Aveva appena ritirato il cibo dal McDonald’s e si stava dirigendo verso l’uscita, dove c’era un po’ di fila. Con la consegna nell’apposito contenitore e con la stanchezza di un uomo che lavorava da più di 10 ore, ha chiesto a coloro che occupavano l’uscita di farlo passare, ma non è andata come si aspettava. Infatti quei ragazzi hanno iniziato a guardalo male e l’ultimo ha bloccato il passaggio per non farlo passare. Poi il tragico epilogo, come racconta M.A. “Gli ho detto che dovevo andare, che il pacco che dovevo consegnare si sarebbe raffreddato, ma mi è arrivata la bottigliata, poi mi sono saltati addosso e sono caduto a terra. Non ricordo altro”.

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L’aggressione e il risveglio in ambulanza

I giovani aggressori hanno iniziato ad importunare il trentenne per poi picchiarlo violentemente: prima con una bottiglia di vetro in pieno volto e successivamente con calci e pugni fino a quando la povera vittima non ha perso conoscenza. M.A si è risvegliato nell’ambulanza diretta a Santo Spirito, col volto coperto di sangue. Solo dopo, i dottori gli hanno dato una terribile notizia: “Mi hanno detto che le ferite erano gravi, non per la vita, ma per la vista; che ho una frattura frontale che dovrebbe ricomporsi da sola o con un intervento. La vista ne risentirà: adesso ho il terrore di cadere, già non vedevo ad un occhio, adesso ho paura di diventare completamente cieco“, ha affermato il rider. “Ho dolori da tutte le parti. Non riuscirei nemmeno a guidare la bici. Ma perché mi hanno picchiato?“, si chiede il rider sapendo che non otterrà mai risposta.

La paura di perdere completamente la vista

“Finalmente le cose stavano andando bene per la mia famiglia e stavo riuscendo a guadagnare abbastanza con enormi sacrifici. Per non perdere le varie ordinazioni spesso non pranzavo, però lo stipendio era buono, ma adesso non so cosa farò“, ha dichiarato il trentenne. Questo suo timore di non poter più riuscire a trovare lavoro e di conseguenza uno stipendio, dipende soprattutto dalla sua paura di aver perso per sempre la vista e lo conferma dicendo che dopo l’aggressione e la frattura all’altro occhio teme per il suo futuro, per la sua famiglia e per la sua vita.

“Sono affranto, mi avessero colpito sull’occhio malandato avrei potuto accettarlo. Adesso, invece, mi hanno detto che mi dovranno operare se tutto va bene: ho una frattura intorno all’occhio sano e già mi hanno detto che non vedrò più bene come prima – ha poi continuato, domandando– Come faccio a guidare la bici e a fare consegne? Chi sfamerà la mia famiglia? Ho una moglie incinta, una figlia di un anno e mezzo.”. Il trentenne, venuto in Italia per assicurare a se stesso e a chi ama una vita migliore, ha perso tutte le speranze. Non capisce come un uomo posso fare del male, senza motivo, ad un altro uomo. Non si spiega come tutto ciò che ha fatto per molte persone, nel suo piccolo, non abbia significato nulla. Infatti, conclude dicendo “”Facevo tantissime consegne, molte agli anziani: porto le medicine, faccio la spesa. È lavoro, ma in qualche modo aiuto queste persone. È come se io avessi aiutato i nonni di quelli che mi hanno picchiato e questo è quello che mi hanno restituito.

 

 

 

 

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