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Scuole aperte in estate: il nuovo piano del ministro Bianchi

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Uno dei nodi cruciali a cui è dedicata peraltro una buona fetta delle risorse che dovranno essere impiegate per far ripartire il paese è la scuola. Tra riaperture a singhiozzo e sospensioni sempre dientro l’angolo si studiano adesso nuove strategie per recuperare i giorni persi e garantire una continuità a milioni di studenti italiani.

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Scuole aperte in estate, l’ipotesi ed il progetto

Una delle ipotesi al vaglio è quella di tenere aperte le scuole durante l’estate al fine di recuperare la socialità perduta durante questi difficili e lunghi mesi. In particolare gli obiettivi, le modalità e le risorse sono stati chiariti agli istituti scolastici mediante una nota operativa da parte del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.

Le scuole potranno scegliere se rimanere aperte o meno durante i mesi estivi ed allo stesso modo gli studenti potranno liberamente decidere se partecipare o meno alle attività in programma. Il piano studiato dal ministro dell’Istruzione si compone di 3 fasi: nella prima saranno attuati programmi di rinforzo, laboratori, studio di gruppo ed attività scolastiche all’aperto anche con l’ausilio di collaborazioni esterne. Nella seconda fase  che vedrà impegnati i mesi di luglio ed agosto saranno effettuate attività per rinforzare gli apprendimenti unitamente ad attività di aggregazione e socializzazione. Alcune delle attività ivi comprese saranno ad esempio educazione motoria, canto, educazione alla cittadinanza, scrittura creativa e potranno essere svolte in spazi aperti sia delle scuole stesse sia del territorio (cinema, musei ecc). Infine la terza fase che va da settembre fino all’inizio della scuola prevede un periodo di accoglienza in continuità con le fasi precedenti e proseguiranno inoltre le attività di potenziamento delle competenze per preparare gli alunni al nuovo anno.

Scuole aperte in estate, i fondi 

Le risorse messe a disposizione per finanziare quest’ ambizioso progetto ammontano a 510 miliioni di euro. Di questi 320 milioni arriveranno dai Fondi Pon mentre i restanti 150 dal Decreto Sostegni e saranno distribuiti in relazione al numero degli alunni. Gli ultimi 40 milioni arriveranno  invece dal fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa ed il contrasto della povertà educativa e saranno forniti alle scuole in relazione al progetto da attivare. Il bando Pon da 320 milioni di euro sarà consultabile sul sito del Ministero e sarà possibile presentare domanda fino al prossimo 21 maggio. Circa il 70% di questi fondi sarà  destinato alle regioni del Sud e potrà essere speso fino alla fine dell’anno scolatico 2021-2022. Infine, le risorse Pon saranno disponibili sia per le scuole paritarie sia per i Cpia. 

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