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Sequestrata la discarica di Albano: esultano i cittadini, stop ai rifiuti da Roma

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Esultano i cittadini di Albano Laziale ma anche quelli di Ardea. La famigerata discarica di Roncigliano è stata sequestrata preventivamente dalla Guardia di Finanza di Velletri stamattina, venerdì 11 marzo 2022. Dopo mesi di battaglie, lotte e polemiche – come sulla questione dell’inquinamento delle falde nell’area o dell’interdittiva antimafiai cancelli dell’immondezzaio di Albano tornano a chiudersi, almeno per il momento.

Perché è stata sequestrata la discarica di Albano 

Le indagini che hanno portato al provvedimento ipotizzano, riportiamo testualmente, “un’illegittima gestione dell’impianto per l’assenza di un presupposto essenziale di efficacia della prescritta autorizzazione regionale,rappresentato dalle garanzie finanziarie previste per la c.d. gestione post mortem (della durata di 30 anni dalla intervenuta cessazione della fase di gestione corrente)“.

Le richiamate garanzie, fanno sapere i militari, “sono poste a presidio di una corretta salvaguardia ambientale del sito durante tutto il periodo successivo alla sua fase di operatività, durante la quale una parte del compenso corrisposto al gestore per il conferimento dei rifiuti è prevista, appunto, per assicurare tale adempimento “postumo”.

Senza quelle garanzie, si apprende, in caso di cessazione sopravvenuta dell’impresa che gestisce la discarica, intervenuta a qualsiasi titolo e ben possibile nell’arco di 30 anni, i costi ambientali di manutenzione post mortem dovrebbero inevitabilmente ricadere su soggetti pubblici a livello territoriale, nonostante l’avvenuto incameramento preventivo delle necessarie risorse economiche ad opera del privato.

Roncigliano, le reazioni di Associazioni e Comitati

I cittadini del resto, sin dal momento della decisione di riaprire il sito da parte di Virginia Raggi l’estate scorsa (ma con la proroga voluta poi a gennaio da Gualtieri), non si erano mai arresi. Nemmeno di fronte alle sconfitte al Tar, con i Giudici che avevano stabilito come nella vicenda gli interessi di Roma contassero più di chi, invece, è costretto a conviverci con quella discarica.

«La procura della Repubblica di Velletri ha messo oggi 11 marzo 2022 sotto sequestro il 7°invaso della discarica di Albano Laziale, ha annunciato oggi con soddisfazione il Comitato che coordina il presidio davanti ai cancelli di Roncigliano dall’estate scorsa. «Da questo momento non dovrà più arrivare alcun rifiuto da Roma – si legge in una nota – dopo 8 mesi al presidio finalmente si può esultare, almeno per il momento».

Incassata la vittoria però il Comitato No Inceneritore Albano e Presidio Permanente fa sapere che “l’attenzione non si abbasserà”; ora però c’è da godersi il momento e “la soddisfazione – concludono dal Comitato – di tutti coloro che da mesi spendono tempo e forze e salute per portare avanti la battaglia è doverosa e meritata. La lotta dei cittadini paga sempre!“.

La notizia è stata commentata anche dall’Associazione Salute Ambiente Albano: «La discarica di Albano è stata messa sotto sequestro preventivo per gestione illegittima! Mancherebbero infatti le garanzie finanziarie per la gestione post mortem», si legge in un post. «Denunciamo da due anni le numerose illegittimità di autorizzazioni e gestione della discarica e siamo felici che finalmente qualcuno inizi ad accorgersene. Ora speriamo che anche tutti gli altri nodi vengano al pettine», ha poi concluso l’Associazione.
 

Il Sindaco di Albano Borelli sul sequestro di Roncigliano

Queste le parole del primo cittadino Massimiliano Borelli una volta appresa la notizia. «La notizia del sequestro preventivo della discarica è ovviamente una bella notizia», ha dichiarato il Primo Cittadino. Per il Sindaco non ci sono dubbi, è il “riconoscimento per tutti coloro che si sono spesi in questi lunghi mesi, ognuno nel proprio ruolo, ma tutti convinti di subire un torto“.

«Da parte nostra ci siamo sempre mossi nel perimetro delle nostre competenze, nel rispetto della legge credendo che il punto focale fosse quello autorizzativo. Adesso vedremo gli sviluppi della vicenda. La parola fine non è stata ancora scritta, vigileremo e non ci faremo trovare impreparati», ha concluso il Sindaco.

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