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Stadio Roma, la bufera giudiziaria che ha travolto il M5S (e non solo). Raggi: “Io non c’entro nulla”

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Da quando è esploso il caso Stadio (della Roma) di conseguenze nel mondo della politica ce ne sono state davvero tante. A partire, ovviamente, dagli arresti che hanno colpito trasversalmente l’intero arco costituzionale

In Campidoglio, mentre ora è in corso l’incontro tra la sindaca Virginia Raggi e il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni come riporta l’agenzia di stampa dire.it (www.dire.it), i grillini sono di pessimo umore. Sanno, al di là delle dichiarazioni di facciata, che il terremoto giudiziario sull’affaire Tor Di Valle colpisce maggiormente loro. 

Ieri, sulle pagine de Il Messaggero, si leggeva della ricerca di un capro espiatorio che un pezzo di maggioranza pentastellata a Roma sta provando ad individuare in Gianni Lemmetti, l’assessore al bilancio di Livorno, l’uomo che avrebbe portato nella Capitale Luca Lanzalone, l’ex numero uno di Acea nominato dalla Raggi e ora dimissionario. 

Poi c’è la questione Paolo Ferrara, capogruppo 5 stelle che due giorni fa si è auto espulso dal MoVimento, che si è sommata a quella dell’assessore Gola, giusto ieri silurato dalla minisindaca di Ostia Di Pillo in quanto indagato.

La verità secondo il noto quotidiano romano è che si cerca, invano, di dare la colpa a qualcuno per uscirne indenni. E intanto si prova a ripartire da Virginia Raggi che, ancora una volta (si veda il caso Raffaele Marra) dice di essere all’oscuro di tutto. 

Ma qualcuno ribatte: essere all’oscuro di tutto è un bene o un male? Un Sindaco non dovrebbe infatti vigilare su ciò che gli accade intorno? 

STADIO ROMA. RAGGI: IO SCOMODA E DONNA MA NON SONO SFOGATOIO ITALIA

Ma la Viriginia Raggi tutta d’un pezzo non ci sta e passa al contrattacco. Lo fa e lo farà stasera a Porta a Porta. Il mantra è sempre lo stesso: “È vergognoso ed oltraggioso parlare di sistema Raggi perché la Procura ha detto chiaramente che io non c’entro niente. Sono arrestati anche altri esponenti politici come Civita che stava con Zingaretti e Palozzi eppure si parla di sistema Raggi. Sarà perché sono donna, o perché sono del M5s o perchè sono scomoda. Ma questa cosa deve finire. Non sono lo sfogatoio d’Italia“. Così il sindaco di Roma, Virginia Raggi, durante la registrazione della puntata di ‘Porta a Porta’ che andrà in onda questa sera.

“PER PROCURA ITER REGOLARE MA FAREMO APPROFONDIMENTI”

“Lo stadio della Roma che fine farà? Non lo sappiamo ancora. La Procura dice che gli atti della procedura sono tutti regolari. Noi faremo un ulteriore approfondimento del caso. Se non ci sono irregolarità potremo andare avanti” dice ancora la sindaca Raggi, durante la registrazione della puntata di Porta a Porta.

“CORRUZIONE NON SOLO QUI, RICORDO EXPO E MOSE”

“Come detto dal premier Conte più che sistema Raggi o sistema Roma bisogna parlare di sistema Italia. Ricordo i casi Expo o Mose. Forse dobbiamo interrogarci come Paese”, dice Virginia Raggia a Porta a Porta.

“CON LANZALONE OTTIMI RISULTATI GOVERNANCE ACEA”

“Lanzalone è stato chiamato la prima volta per alcuni chiarimenti legati alla procedura di concordato preventivo perché avevamo a Roma alcune municipalizzate con dei problemi. Poi gli abbiamo chiesto chiarimenti anche per la procedura dello stadio”, dice Raggi a Porta a Porta. E spiega ancora: “Dal punto di vista urbanistico e normativo Lanzalone ci ha aiutato moltissimo per capire cosa stava succedendo sullo stadio“. “Berdini– ha aggiunto il sindaco rispondendo ad una domanda- l’ho scelto io. Avevamo collaborato insieme quando eravamo all’opposizione”.

Proprio Berdini però mette a verbale fatti e circostanze della vicenda Stadio e del ruolo ricoperto da Lanzalone al quale attribuisce il “potere” di aver fatto cambiare opinione sull’intera opera. 

Citiamo infatti da Il Messaggero: 

“E’ arrivato (Lanzalone, ndr) in Campidoglio all’inizio del 2017 con un suo staff. La prima volta che l’ho visto era stato invitato direttamente dal sindaco ed è arrivato con due persone…la posizione del Comune – e del Movimento – era all’epoca assolutamente contraria al progetto Stadio ed io la condividevo». Ma poi, dice Berdini, Lanzalone «Ha iniziato ad operare come fiduciario della sindaca, proprio nello stesso contesto, anche temporale, ho iniziato ad avvertire un cambiamento di atteggiamento da parte di sindaco e vicesindaco in relazione alla questione stadio». Berdini racconta come alle riunioni partecipassero, con sua sorpresa, gli onorevoli Bonafede e Fraccaro. E aggiunge: «Lanzalone influiva sull’esercizio delle funzioni pubbliche, quale consulente di fiducia del sindaco,lo assisteva e influiva su tutte le decisioni assunte sulla vicenda stadio… di fatto svolgeva le funzioni dell’assessore per la questione stadio, operava in stretto rapporto con il sindaco, io sono stato di fatto espropriato della mia funzione».

“CI BASIAMO SU CV, LANZALONE PROFESSIONISTA IMPORTANTE”

“Ci basiamo sui curricula e sulle capacità delle persone, è il modo con cui bisogna selezionare le persone perché non posso mica farle seguire. È il metodo migliore ma che comunque può portare a dei problemi come in tutte le città e le amministrazioni, ricordo che Marra era un ex finanziere. Ognuno risponde per sé, io non rispondo per altri. Lanzalone è un professionista importante che ha guidato brillantemente il concordato Aamps a Livorno con Nogarin”, dice ancora Raggi a Porta a Porta.

“Nel cv di Lanzalone c’era una parte relativa allo svolgimento di incarichi nelle multiutility, e quando dovevamo rinnovare la governance di Acea c’era anche il suo curriculum. Tra l’altro la nuova governance è stata salutata bene dagli investitori e ha avuto un’ottima riuscita dal punto di vista finanziario e gestionale, e ha fatto lavori mai fatti prima. Il precedente ad Irace, messo dal Pd, alla mia richiesta di riparare le reti idriche mi ha risposto che costava di più ripararle piuttosto che lasciarle così, ho avuto i brividi. La nuova governance invece la prima cosa che ha fatto è stata controllare e riparare più di 5mila chilometri di reti”. 

“CON PARNASI 2 O 3 INCONTRI, AVEVAMO VISIONI DIVERSE”

“Parnasi l’ho incontrato la prima volta nella primavera del 2017 durante i confronti con Eurnova” sullo stadio della Roma. “Poi l’ho rivisto due o tre volte in Campidoglio. Noi partivamo da due visioni contrapposte: noi volevano abbattere cubature e lui mantenerle”, dice ancora Raggi a Porta a porta.

Stadio, Luca Parnasi e il suo fiuto politico: rapporti con tutti, anche e soprattutto con la Lega

Fu proprio Luca Parnasi, l’imprenditore arrestato con l’accusa di corruzione per la vicenda dello stadio della Roma, a ipotizzare già a gennaio un’alleanza Lega-cinquestelle.”Amico e finanziatore della prima e, come dice al telefono, «sodale» dei secondi”, scrive oggi il Messaggero. 

“La rete dell’imprenditore, ora in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, copriva comunque l’intero arco costituzionale. Anche se i rapporti più forti erano con la Lega”. Un segno inequivocabile della trasversalità di questa vicenda di cui accennavamo in apertura.

Stadio Roma, ex proprietario Tor di Valle a Parnasi: “Gravi inadempienze”

Nella vicenda parla anche l’ex proprietario dell’area dove dovrebbe sorgere lo stadio. “Signor Luca Parnasi, a scriverle è quello ‘scemo di guerra dell’ex proprietario’ dell’area di Tor di Valle (come lei mi ha definito nel corso della sua penosa conversazione telefonica con l’avvocato Luca Lanzalone dell’1 giugno 2017), quello ‘scemo’ che ha voluto semplicemente vigilare sui suoi obblighi contrattuali, dichiarando apertamente le sue chirurgiche inadempienze”. Inizia così, su Facebook, una lettera aperta indirizzata da Gaetano Papalia a Luca Parnasi.

“A scriverle- continua- è proprio quel cialtrone (altra definizione da lei riservatami nel medesimo anzidetto colloquio telefonico) col quale lei negoziò dal marzo 2010 al giugno 2013 l’acquisto dell’area di Tor di Valle, quando la società Sais, che ne era proprietaria, non era stata ancora fatta fallire dalla sue scorrettezze imprenditoriali. Lei dunque mente quando afferma di aver comprato l’ippodromo da una società fallita. Le scrive quello ‘scemo di guerra’ e ‘cialtrone’ che ha avuto l’ardire di far presentare alla propria società Sais un concordato preventivofinalizzato, guarda caso, a porre riparo al grave mancato pagamento della caparra integrativa di oltre 3 milioni di euro, al quale la sua società, con la sottoscrizione del contratto di compravendita dell’area di Tor di Valle del 23 aprile 2012, si era pur obbligata, senza tuttavia provvedervi. Se la sua società avesse invece onorato quel proprio impegno, la Sais avrebbe potuto soddisfare la pretesa creditoria di Equitalia (di pari importo), che avrebbe di certo desistito dalla istanza di fallimento, non costringendoci a presentare alcun concordato preventivo con riserva, corredato da un dettagliato piano dei pagamenti di tutti i creditori nella misura del 100%”. 

“Non solo- continua Papalia nella lettera aperta a Parnasi su Facebook-. Dieci mesi dopo, nel corso dell’ennesima udienza relativa all’istanza di fallimento di Equitalia, la sua società assestò alla Sais il colpo di grazia, rifiutandosi di pagare, nel mese di maggio 2014, una quota di prezzo dovuta a seguito della liberazione dell’area acquistata, nonostante lo sgombero fosse stato operato dalla Sais sin dal 4 agosto dell’anno precedente, offrendo così al giudice delegato della sezione fallimentare Umberto Gentili lo spunto per dichiarare il fallimento della mia società proprio a causa della scarsa garanzia dei suoi pagamenti. La Sais, signor Luca Parnasi, è perciò fallita incontrovertibilmente in conseguenza delle sue gravi inadempienze, oltre tutto con perfetto tempismo, se il suo obiettivo, come appare del tutto evidente, sia stato quello di ‘affondare’ la Sais. Lei conosce bene i fatti che le ho qui ricordato, ma nonostante tutto non ha avuto vergogna di insultare chi proprio lei aveva scientemente danneggiato, immolando ai suoi interessi un patrimonio familiare di quattro generazioni“.

“Nel riferire all’avvocato Lanzalone che sono ‘miseramente fallito’ ha avuto persino il coraggio di commentare questo mio drammatico ed assolutamente iniquo epilogo, compiacendosi del fatto che ‘nella vita c’è una giustizia divina‘. Ma, devo ammettere, che su questo sono davvero d’accordo con lei! Le auguro di tornare presto ad abbracciare suo figlio” conclude.

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