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“Vaccino AstraZeneca associato a sviluppo trombosi”: i risultati di un nuovo studio

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Il vaccino AstraZeneca (ora Vaxzevria con il cambio nome) continua a essere al centro di studi (e non poche polemiche). L’ultima ricerca è stata condotta dall’agenzia regolatoria tedesca di Greisfwald, dall’università canadese McMaster e dall’università di Vienna. La conclusione dello studio? “Il vaccino AZD1222 AstraZeneca è associato con lo sviluppo di disturbi trombotici che clinicamente somigliano alla trombopenia indotta da eparina, trattabile se identificata subito, ma che mostrano un diverso profilo sierologico“. Questo risultato è stato pubblicato sul sito Reserach Square, dove vengono inseriti studi che ancora non hanno superato un passaggio, quello della revisione da parte della comunità scientifica. 

AstraZeneca: lo studio

Lo studio si è concentrato su nove pazienti, di cui otto donne, con età media di 36 anni, in Germania e Austria. Dopo 4-16 giorni dalla vaccinazione, sette pazienti hanno avuto trombosi cerebrale, uno embolia polmonare e uno trombosi venosa splancnica. Quattro sono deceduti. Nessuno di loro aveva ricevuto l’eparina prima dell’inizio dei sintomi. Come spiega l’Ansa, gli autori propongono, sulla base del riscontro di un alto titolo di anticorpi anti-fattore piastrinico 4 (PF4) nei casi più gravi, un meccanismo simile a quello della trombocitopenia indotta da eparina (HIT), che spiegherebbe anche la latenza fra vaccinazione e trombosi. L’argomento resta delicato tant’è che l’editor fa precedere il pre-print da una nota: qui si ribadisce che l’Oms supporta anche adesso l’utilizzo del vaccino AstraZeneca.

In Italia dopo lo stop momentaneo le vaccinazioni con AstraZeneca sono ripartite, in Germania, invece, il vaccino viene somministrato solo agli over 60. “Prendiamo nota della decisione tedesca, l’Ema è in contatto con gli esperti degli Stati e altri regolatori internazionali” – ha dichiarato Spinant, portavoce della Commissione Europea. 

In ogni caso, ieri l’Ema ha tenuto una conferenza stampa e ha ribadito che che i benefici superano i rischi. Come spiega l’Ansa riportando le dichiarazioni dell’Agenzia Europea per i medicinali: “Non ci sono prove che giustificano restrizioni nell’uso del vaccino nelle diverse classi di età. La nostra analisi sui casi molto rari di trombosi continua e le conclusioni arriveranno prossima settimana”. 

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