Il Lazio si presta a gite fuori porta. La Regione è sempre più densa di turisti, ma cosa scegliere resta impegnativo: i luoghi migliori.
Il Lazio è una Regione che fa del turismo il proprio vessillo. In sede sanno benissimo che l’alternanza di affezionati e curiosi porta nelle casse regionali ben il 22% del PIL. Inteso esclusivamente per il territorio laziale. Ugualmente bei numeri che aumentano con il passare del tempo. Stanno, infatti, tornando di moda le cosiddette “gite fuori porta”. Vale a dire le ‘scampagnate’ di uno, massimo due giorni, che servono a godere delle bellezze territoriali senza affaticarsi ulteriormente e soprattutto senza necessariamente gravare sul territorio.
Una volontà dettata anche dall’inevitabile rincaro delle strutture ricettive: prenotare un albergo nel Lazio, oggi, costa il 50% in più rispetto all’anno scorso. Motivo per cui molti ripiegano sul bed&breakfast, oppure sulla “holiday hospitality”: l’ospitalità da un amico che non guasta mai, con l’occasione può essere anche un Cicerone d’eccezione. Il punto è proprio questo: cosa vedere nel Lazio? Il turista basico si fermerebbe alla Città Eterna: Roma è uno splendore senza tempo, ma non è l’unica meraviglia da vedere sul territorio regionale.
La fortuna torna a baciare Roma: terno da oltre 22mila euro
Lazio, i luoghi imperdibili: tutte le indicazioni
È la sola a resistere da millenni, ma ci sono tracce di Roma ovunque. Numerosissimi, infatti, sono i borghi nel Lazio che lasciano a bocca aperta. Da dove cominciare è una scelta ardua perchè le alternative sono tante. Qualcuno dice troppe, ma con lo zaino in spalla la curiosità aumenta insieme alla fatica: l’ossimoro più riuscito è quello del turista, il quale è difficile da convincere almeno quanto stabilire la fine di un viaggio iniziato per caso.
Una volta iniziato, il percorso nel Lazio è una sequenza di misteri e curiosità. È possibile iniziare dalla Necropoli della Banditaccia, oppure passare al centro storico di Ceri. La storica battuta è proprio: “Ceri anche tu”. Umorismo a parte ci sono vie e sentieri tutti da scoprire. Lo stesso vale per il Borgo di Ceri, una vera e propria chicca da gustare chilometro dopo chilometro. Gli esperti, infatti, consigliano di arrivare ben muniti con le scorte di acqua e cibo. Ci sono anche ottimi ristoranti lungo la strada, ma l’ebrezza di certi scorci non può fare rima con la comodità di certe trattorie.
Bisogna fare una scelta: l’appetito non delude mai, ma neppure i misteri e la cultura. Accoppiata vincente che ha portato molti appassionati a fare dei veri e propri tour: senza guida è ancora meglio. Ne giova il ritmo della traversata, perchè non ci sono obblighi di tempi e divisioni, al netto delle indicazioni degli esperti che comunque si possono trovare all’interno di ottimi atlanti illustrati facilmente reperibili. Il Lazio non stanca mai, sono più le qualità da scoprire che i difetti con cui fare i conti ogni giorno. In molti vivono la regione, ma in pochi sanno viverla davvero.
