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Discarica di Albano sequestrata: i cittadini in presidio festeggiano con un “funerale”

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manifestazione discarica Roncigliano
Discarica di Roncigliano. E’ un presidio sicuramente diverso rispetto a quello dei giorni passati, quello che si sta svolgendo oggi davanti alla discarica di Albano. Dopo il provvedimento preso dalla Procura di Velletri ed eseguito dalla Guardia di Finanza ieri, che ha posto i sigilli, l’aria è notevolmente cambiata. I cittadini presenti, anche oggi tantissimi, sono qui per per manifestare la loro soddisfazione per lo stop al settimo invaso

La Procura sequestra la discarica, i cittadini festeggiano con un “funerale”

Questa mattina i cittadini sono arrivati con una bara, per simulare il funerale della discarica e festeggiare la fine di un incubo, almeno per il momento.
Ricordiamo che ci sono stati mesi di battaglie, lotte e polemiche. Come sulla questione dell’inquinamento delle falde nell’area o dell’interdittiva antimafia.

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In un comunicato, il coordinamento No Inc Albano scrive: “Tanto tuonò che piovve! Ieri, 11 marzo 2022, alle 16:15 il Procuratore della Repubblica di Velletri ha emanato un provvedimento di chiusura della discarica di via Roncigliano, notificato dalla Guardia di Finanza di Velletri. Il procuratore ha notificato alla società Ecoambiente, affittuaria della Pontina Ambiente, gruppo COLARI Cerroni, il sequestro del VII invaso della discarica di Roncigliano.
L’arrivo delle macchine della procura è avvenuto a presidio permanente aperto, a riprova della capacità di lotta dei cittadini dei villaggi ardeatini e circostanti, nonché del coordinamento contro l’inceneritore di Albano.
Il presidio contro la discarica si è dispiegato per 220 giorni. Estate, autunno e inverno, costruendo tre cortei ad Albano, presidi a Roma nei pressi del Campidoglio e dell’Area Metropolitana, alla Regione presso l’Area Rifiuti, all’Agenzia Regionale per l’Ambiente e al tribunale di Velletri”.
“Non possiamo dire che questo provvedimento sia la vittoria che il nostro movimento poteva sperare. Perché 3.350 TIR hanno sversato dal 2 agosto scorso più di 100 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati e falsa FOS, utilizzando le ordinanze Raggi-Gualtieri, emesse in violazione e non in deroga della normativa vigente”, prosegue la nota.
“L’invaso non andava riaperto, ma tutti, Comune di Roma, Area Metropolitana, Area Rifiuti Regionale nuova gestione, TAR, PROCURA, hanno fatto sì che fosse salvaguardata “l’emergenza” romana. E in zona Cesarini qualcuno ha provato a salvare la coscienza delle istituzioni”.
Poi dal coordinamento continuano ancora. “La Ecoambiente-Gualtieri intendeva abbancare altre 100.000 tonnellate, ben oltre le 84.900 tonnellate residue indicate nel Piano Regionale. L’attuale provvedimento della Procura non ripaga il danno fatto alle popolazioni circostanti. Manda comunque un telegramma a Gualtieri-Raggi, che meditino sulla loro “Legalità Maleodorante”, come i rifiuti che ci hanno rifilato nei passati sette mesi e mezzo”.
Per concludere, il coordinamento lancia un messaggio. “La lotta continua contro il biometano e la politica nefanda dei rifiuti. Martedì sera assemblea presso la circoscrizione di Cecchina per fare il punto della situazione alle 21”.  
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