Home » Primo Piano » Morto Andrea Purgatori, il giornalista che si occupò di Ustica e di Emanuela Orlandi: aveva 70 anni

Morto Andrea Purgatori, il giornalista che si occupò di Ustica e di Emanuela Orlandi: aveva 70 anni

Pubblicato il
Sono appena iniziati gli esami sul cadavere di Andrea Purgatori, al fine di dipanare i dubbi della Procura sulle cause della morte.

Andrea Purgatori, giornalista, autore e saggista, è morto a 70 anni dopo una breve e fulminante malattia. Lutto nel mondo dell’informazione.

Se n’è andato in un attimo, lasciando tutti senza parole. Proprio come quando concludeva le sue inchieste. Muore il giornalista, autore e saggista Andrea Purgatori. Prevalentemente conosciuto per la trasmissione Atlantide su La7, ambiente che per primo ha lanciato l’indiscrezione (poi confermata) della sua dipartita, a rendere noto il trapasso la famiglia. Aveva una breve e fulminante malattia che gli sarebbe stata fatale.

70 anni e qualche giorno di ricovero in un ospedale romano. Il cronista, ormai una celebrità nella Capitale, ha sempre vissuto il giornalismo – e l’informazione in generale – con grande intensità. Tv, ma anche tanta carta stampata: Il Corriere della Sera e i suoi articoli sul terrorismo. Le stragi di mafia, la strage di Ustica, il caso Orlandi. Tutte cose che ha approfondito successivamente, sia sul piccolo schermo che in streaming. Atlantide, ma anche Netflix con “Vatican Girl”: tasselli che si fa fatica a rimettere al proprio posto.

Incidente mortale, scontro tra auto e scooter: perde la vita un 25enne

Andrea Purgatori, addio al celebre giornalista: il cordoglio di amici e colleghi

Provano a farlo quelli che gli hanno sempre voluto bene: da Guzzanti – “Perdo uno dei miei più cari amici” (anche autore e sceneggiatore di opere come “Fascisti su Marte” e “Il caso Scafroglia”) – a Giannini. “Quel tuo garbo e la tua ironia con la voce che scuoteva l’anima”. Sapeva farsi voler bene e apprezzare dai telespettatori, ma anche dai colleghi. Vale la pena ricordare anche il contributo che il cronista ha dato alla settima arte con la sceneggiatura de “Il muro di gomma” e “Fortapasc” con cui vinse il premio per la miglior sceneggiatura internazionale.

Un uomo a tutto tondo che seguiva anche lo sport, molto vicino ai colori giallorossi, non si perdeva una partita della Roma. Purgatori era molto di più del proprio lavoro: un padre presente, una persona puntuale, colta e divertente. In grado di trovare comunque le parole giuste, anche quando non era costretto a farlo per dovere. Magari adesso saprebbe commentare meglio quello che per tutti è un passaggio obbligato, ma per alcuni fa più male. È il momento di salutare: un ultimo applauso, passano i titoli di coda, ma resta il nome. Un esempio. Per tutti. 

Impostazioni privacy