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Travolge e uccide un 37enne sull’Anagnina, il pirata della strada: ‘Non pensavo di aver investito qualcuno’

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Morti due ristoratori

Era la notte tra venerdì e sabato scorso, con precisione le 00:30, quando Angelo Michael Kafui è stato travolto e ucciso da una smart, in via Anagnina, che non si è fermata per prestare soccorso. Nella notte di ieri, però, inaspettatamente alla Caserma dei Carabinieri di Roma Prenestina un romano dell’85 si è presentato per costituirsi come autore dell’omicidio

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L’omicidio stradale in via Anagnina: la dinamica 

Michael Kafui stava raggiungendo un parcheggio, con i suoi fratelli, dove aveva appuntamento con degli amici. Il giovane 37enne, però, quando ha attraversato via Anagnina, all’altezza del civico 80, è stato preso in pieno dalla smart. Sotto gli occhi dei fratelli, Michael è sbalzato per diversi metri, perdendo la vita sul colpo, mentre la Smart proseguiva dritta

Nonostante sia accorsa sul posto, nell’immediato, un’ambulanza per la vittima non c’è stato nulla da fare. Al seguito gli agenti del Gruppo Casilino che, con l’aiuto del Gruppo Tuscolano hanno effettuato i rilievi e si sono messi sulle tracce del pirata della strada

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Omicidio stradale sull’Anagnina: si è costituito il pirata della strada 

Pirata della strada che, come anticipato, si è costituto ieri sera ai militari della stazione Roma Prenestina. In tarda serata, il 36enne – incensurato – accompagnato dai suoi legali ha dichiarato la propria colpevolezza, presentandosi spontaneamente in caserma

Da una prima ricostruzione l’uomo, al volante della propria smart, stava viaggiando su via Anagnina in direzione Roma quando c’è stato l’incidente. Sul momento, però, l’uomo non si è accorto di quanto accaduto, o meglio: non aveva idea di aver investito e ucciso una persona. È stato solo il giorno seguente, che l’uomo, leggendo le notizie di cronaca, si è riconosciuto nel “pirata della strada” che tutti stavano cercando. 

Attualmente l’auto è stata sequestrata per i rilievi e le indagini restano affidate alla Polizia Locale di Roma Capitale e dei Carabinieri che hanno ricevuto la confessione dell’automobilista

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