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Roma, riciclavano i soldi della camorra: 9 arresti all’alba, tra loro anche un produttore cinematografico (VIDEO)

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Il bel mondo dell’arte cinematografica, con le luci dei set e, dall’altra parte, quello oscuro della camorra. Il connubio è stato scoperto dai carabinieri del Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci. E all’alba di oggi, 17 marzo i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, grazie alla complessa indagine svolta, hanno arrestato 9 persone.

Sequestrati beni per 1 milione e mezzo di euro

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma: l’accusa per gli arrestati è, a vario titolo, di riciclaggio in concorso con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa e di emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Nella stessa operazione, grazie queste accuse il Giudice ha dato sequestrato preventivamente, attraverso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma della Guardia di Finanza,  beni per un valore complessivo di oltre 1 milione e 500mila euro.

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L’indagine sul narcotraffico: il produttore cinematografico e gli ex calciatori

Gli arresti di questa mattina nascono da un’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci. I militari già il 18 gennaio avevano sgominato due bande armate dediti al narcotraffico, arrestandone diversi componenti. Tra loro figuravano Elvis Demce e alcuni ex calciatori. Contrapposta alla prima banda c’era quella di Ermal Arapaj, che voleva approfittare della detenzione di Demce per prendere il suo posto sulle piazze dello spaccio romano. Quel giorno i carabinieri arrestarono 27 persone. Durante le indagini che hanno portato agli arresti, sono emersi i rapporti con un produttore cinematografico. L’intenzione era quella di sequestrare un imprenditore che aveva accumulato un cospicuo debito nei confronti del clan camorristico D’Amico-Mazzarella, che agiva a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Ma il loro progetto è fallito. 

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