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Roma, zio ‘orco’ violenta le nipotine: ‘Venite da me, vi aiuto con i compiti’

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Violenza tivoli

Avrebbe dovuto solo prendersi cura di loro, aiutarle nei compiti, in quei problemi di matematica e fisica. Lui, che lavorava come ingegnere, sotto la ‘maschera’ di zio premuroso e attento, in realtà, nascondeva un altro obiettivo. E terribile: avvicinare le sue due nipotine, all’epoca dei fatti ancora minorenni, e violentarle. Ora l’uomo romano, di 57 anni, è sotto processo con l‘accusa di violenza sessuale aggravata, commessa su minori. 

Le violenze sulle nipotine a Roma

Due le nipotine, sempre la stessa scusa, a distanza di tempo. L‘aiuto con i compiti, quelle ripetizioni trasformate in un incubo. Alla più piccola, come spiega Il Messaggero, avrebbe mostrato prima dei filmati pornografici, poi l’avrebbe violentata. Quei video servivano quasi da ‘esempio’: lei doveva vedere, poi imitare. E le violenze sarebbero andate avanti per diverso tempo, compiute addirittura nell’ufficio dell’uomo. Con la più grande, invece, avrebbe avuto un atteggiamento leggermente diverso, ma sempre con lo stesso scopo: prima i complimenti, gli apprezzamenti a sfondo sessuale, poi le molestie. E ripetute. 

Le indagini

Tutto sarebbe partito nel 2013, dieci anni fa. La prima nipotina all’epoca aveva 17 anni, aveva bisogno di aiuto per i compiti di matematica e fisica e così aveva deciso di rivolgersi allo zio. Quello che lavorava come ingegnere e che di calcoli e numeri se ne intendeva. Ma non poteva certo sapere che quelle ripetizioni, ogni settimana, si sarebbero trasformate in incubo. L’uomo “approfittando della giovane età ed inesperienza della vittima avrebbe avuto un comportamento atto a conquistarne progressivamente la fiducia” – si legge nel capo d’imputazione. E, una volta ottenuta la fiducia, avrebbe iniziato a molestare la ragazzina nella sua casa di Roma. Fino a quando lei non ha deciso di mettere la parola fine a quelle ripetizioni. In quegli incontri non si risolvevano i problemi. Al massimo se ne creavano: e quelle violenze resteranno impresse nella sua mente. Lei, però, è fuggita via, non ha parlato, non ha trovato la forza. 

Nella trappola anche la seconda nipotina

Passano gli anni, ma nulla cambia. Nel 2019 la seconda nipotina, che non aveva ancora 14 anni, ha deciso di rivolgersi allo zio, proprio come la sorella, per le ripetizioni di matematica. E il modus operandi, purtroppo, non era cambiato: prima il ripasso generale, poi gli abusi, i filmati porno. E le continue molestie, dai palpeggiamenti agli atti sessuali veri e propri. Questa volta, però, lei decide di parlare, di raccontare tutti ai genitori e di denunciare. 

L’accusa

Ora l’uomo, quello zio orco, è accusato di violenza sessuale aggravata su minori. Lui che avrebbe dovuto aiutare le ragazzine, in realtà non ha fatto altro che abusare di loro. Puntando sulla fiducia, sulla stima, sull’amore che le nipotine provavano per lui. Perché lo zio non avrebbe potuto fare loro del male, era impossibile solo pensarlo. 

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