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Aiuti alle famiglie, già ridotti da 20 a 19 milioni i soldi nel Lazio. Ecco quanto arriva ai Comuni nel dettaglio

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E’ di ieri l’annuncio di Zingaretti, mentre ancora parlava il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei 20 milioni di euro da distribuire ai Comuni della Regione Lazio per poter aiutare le famiglie in difficoltà, dicendo che martedì si sarebbe riunita la Giunta regionale, poi – oggi – arriva la proposta di deliberazione con oggetto “Assistenza alle famiglie in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid-19. Finalizzazione di euro 19.000.000,00, a favore dei Comuni del Lazio”.

19 milioni, non più 20: in un giorno un milione è sparito, volatizzato, senza motivo.

Perché? Già la cifra stanziata dalla Regione Lazio è sicuramente inferiore allo sforzo fatto da altre Regioni, ma adesso i fondi si sono ulteriormente ridotti di 1/20. 

Infatti nella Delibera si legge questo:

“RITENUTO pertanto, di finalizzare a favore dei Comuni del Lazio la somma complessiva di euro 19.000.000,00 di € a valere sul capitolo H41918 Missione 12 Programma 5 macroagregato 1.04.01.02.000, di cui 7.000.000,00 di € a Roma Capitale distribuiti in proporzione alla popolazione dei Municipi”.

Ecco la ripartizione nei vari Comuni del Lazio e, per Roma, nei Municipi.

Questo il Tweet di Zingaretti:


Ed ecco la delibera:
testo deliberazione buoni spesa 29 marzo con Municipi

Ecco chi potrà accedere ai buoni:

Le famiglie “anche mononucleari, che presentano specifica domanda al segretariato sociale territorialmente competente anche per via telefonica o via mail o a seguito di segnalazione ai servizi stessi da parte degli Enti del Terzo Settore”.

Per poter ottenere i buoni occorre essere residenti sul territorio. Per quanto riguarda gli stranieri non comunitari occorre essere in possesso di un titolo di soggiorno valido.

Non tutte le famiglie possono avere i buoni, ma solo quelle “in carico ai servizi sociali” o, “qualora si tratti di nuclei non in carico ai servizi sociali, questi ne dovranno accertare lo stato di bisogno e procedere alla presa in carico”. Se non si rientra in queste due categorie, occorre “trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’applicazione delle norme relative al contenimento della epidemia da Covid-19, previa autocertificazione”, ma al contempo “non essere beneficiari di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da Enti pubblici (es. reddito di cittadinanza). Solo in casi eccezionali è possibile procedere al contributo, previa certificazione dei servizi sociali competenti”.

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