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Morto a 32 anni schiacciato da un muletto durante il lavoro: la Procura indaga per omicidio colposo

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La vittima del violento scontro frontale

Aprilia. Un incidente tragico e drammatico, una fatalità che ha lasciato un enorme vuoto nell’intera comunità: Simone Tavaglione, giovane operaio di 32 anni originario di Nettuno, sabato pomeriggio ha perso la vita mentre era al lavoro presso una ditta di Aprilia, la Sacchi Pallets di via Pontina al km 49.

La morte del giovane Simone ad Aprilia

La dinamica non gli ha lasciato scampo: è morto schiacciato dal muletto che stava guidando e che si è ribaltato. I colleghi, tra cui il nipote del 32enne, hanno cercato in tutti i modi di tirarlo fuori, sollevando il mezzo e mettendolo in sicurezza. Purtroppo, però, quando sono arrivati i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Anche l’eliambulanza era atterrata subito dopo nella zona, ma poi è stata costretta a ripartire vuota. 

In azienda per lavoro

Simone era originario del Beneventano ma cresciuto a Nettuno, faceva parte di una squadra di quattro operai di una azienda di Nettuno specializzata in pulizie industriali che stava effettuando il lavoro durante la pausa di lavorazione della ditta che produce pallets. Sul posto, per le relative indagini, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Aprilia agli ordini del comandante, il luogotenente Michele Piccione.

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Le indagini della Procura

Al momento la Procura ha aperto un’indagine sul decesso del giovane. Andrea D’Angeli, sostituto Procuratore, ha disposto anche il sequestro del muletto per avvantaggiare le ricerche. Intanto, un fascicolo contro ignoti con l’accusa di omicidio colposo è già sul tavolo. Di fatto, le dinamiche che hanno portato al gravissimo incidente sono ancora da chiarire.

La ricostruzione della dinamica

Stando alle prime ricostruzioni, il muletto non era carico e si sarebbe ribaltato sul lato sinistro. Durante il ribaltamento, il 32enne sarebbe stato sbalzato fuori dall’abitacolo, poi, una volta a terra, schiacciato all’altezza del collo dal montante del tettino del muletto. Probabilmente, stando alla dinamica ricostruita, non aveva la cintura di sicurezza allacciata, ma anche ciò dovrà essere accertato dalle indagini.

Gli accertamenti del caso

Confermata intanto l’abilitazione all’uso di quel tipo di mezzo ed è confermato anche il fatto che al momento del ribaltamento il muletto era scarico. I colleghi dicono agli inquirenti di non aver visto la manovra, e quindi non ci sarebbe nessun testimone oculare diretto sulle modalità del ribaltamento. Il corpo si trova attualmente presso l’obitorio del cimitero di Aprilia a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

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