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Artena, scoppia rogo nell’autorimessa; distrutte 4 auto. Intossicato il titolare

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Artena

Fiamme nella serata di ieri, giovedì 5 ottobre 2023, all’interno di una carrozzeria in via Ariana, ad Artena, vicino a Roma. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio che ha interessato l’intero capannone e quattro veicoli, e il personale del 118 che ha medicato sul posto il titolare della carrozzeria. L’uomo ha riportato delle ustioni. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Agi.

I carabinieri della Stazione di Artena sono intervenuti ed hanno sequestrato l’intera area. Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti.

Il precedente. Tragedia ad Artena, neonato morto a due mesi: disposta l’autopsia

Una tragedia quella che ha colpito la giovane coppia di Artena quando è andato a controllare il suo bambino e lo ha trovato privo di vita. Uno strazio per quei due genitori al quale ora si sommano atti di indagine dovuti. Tra gli altri l’esame autoptico. Perché la Procura che coordina le indagini dei Carabinieri, è in cerca di risposte. Chiarimenti che potrebbero arrivare per mezzo di un’indagine peritale medico legale. Nelle prossime ore, quindi, verrà investito un esperto perché svolga l’autopsia al fine di cercare di trovare una risposta a una morte che sicuramente non sarà utile a dare pace ai genitori del piccino.

L’allarme e la richiesta di aiuto

La tragica scoperta nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorso, quando, nel corso di un controllo, uno dei tanti che i neo-genitori fanno anche in orario notturno, hanno trovato il loro piccolo che aveva smesso di respirare. Angoscia, sgomento e la disperata ricerca di aiuto. Un aiuto impossibile, perché per il piccolo di soli due mesi, quando sono arrivati i sanitari del 118, non c’era già più nulla da fare.

L’idea che possa essersi trattato di una ‘morte in culla’

Sul posto sono accorsi anche i Carabinieri che hanno avviato le indagini. Anche in questo caso, un atto dovuto. Ma il piccino non aveva segni di violenza, niente che potesse far pensare a una morte provocata da traumi e allora gli investigatori hanno pensato alla cosiddetta ‘morte in culla’, la Sids. Ora il perito incaricato dalla Procura sarà chiamato proprio a verificare se sia questo il caso escludendo qualsiasi altra ipotesi come una malformazione. Ma il dramma resta. Un dolore sordo che non trova pace per quei giovani neo genitori che dopo aver provato la gioia immensa della nascita di un figlio si trovano, dopo soli due mesi, ad affrontare la tragedia della perdita.

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