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Banda del buco a Roma, gli arrestati: ‘Passavamo lì per caso’. E il giudice li libera

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Banda del buco a Roma, quanto è costato salvare il presunto ladro?

“Eravamo lì per caso, stavano passando con la macchina, abbiamo visto un ragazzo che chiedeva aiuto e quando abbiamo visto il tunnel abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via”. Così hanno giustificato la loro fuga i due uomini napoletani che ieri, dopo il crollo di quella galleria scavata abusivamente in via Innocenzo XI, sono stati ‘beccati’ dai Carabinieri. E arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Ora, però, sono di nuovo liberi perché il giudice ha sì convalidato l’arresto, ma non ha applicato la misura cautelare con il processo fissato il prossimo 20 dicembre.

Il tunnel scavato per una rapina in via Innocenzo XI? 

Inizialmente quello di ieri sembrava un incidente sul lavoro, l’ennesimo. Un operaio precipitato in una voragine e le difficili operazioni di soccorso. In realtà, se da una parte è vero che i Vigili del Fuoco hanno lavorato e hanno fatto una corsa contro il tempo per salvarlo, dall’altra la storia continua ad essere avvolta nel mistero perché gli uomini, in totale quattro, stavano scavando un tunnel abusivo, in orizzontale, che dal sotterraneo di quel negozio sfitto andava verso il centro della strada.

Loro, quindi,  potrebbero anche far parte di una ‘banda del buco e quindi essere rapinatori: quella galleria abusiva serviva per nascondere qualcosa? Era un passaggio per arrivare all’attività da colpire? Domande che, almeno per il momento, restano senza risposta, con una certezza: due uomini ieri sono stati arrestati (e oggi tornati liberi), mentre altri due, entrambi romani, sono stati denunciati. Tra di loro anche l’uomo, che è sprofondato nella voragine ed è rimasto incastrato per 9 lunghe ore nel tunnel, sepolto dalla sabbia. 

La fuga degli ‘amici’

Ad insospettire i Carabinieri intervenuti sul posto nella tarda mattinata di ieri, intorno alle 12, un’auto con a bordo due persone che stavano tentando la fuga. Le stesse due persone che questa mattina, durante il processo per direttissima, hanno preso le distanze e hanno spiegato di essersi trovati lì per caso. Per loro il giudice ha convalidato l’arresto, ma non ha applicato la misura cautelare in carcere quindi gli uomini, che potrebbero far parte di un’ipotetica banda del buco, sono tornati liberi. L’amico, invece, quello che è rimasto per ore sottoterra, nella giornata di oggi verrà dimesso dall’ospedale. 

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