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”Berlusconi Market”: smantellato l’e-commerce che vendeva droga sul Dark Web

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Berlusconi Market: l'e-commerce della droga sul Dark Web

Le piazze di spaccio hanno iniziato da tempo a migrare, a cercare nuovi spazi in cui insidiarsi per proseguire i loro illeciti e continuare a vendere stupefacenti al pubblico. Le ultime frontiere di questa estensione virale sono rappresentate dalle piattaforme virtuali e dai siti di vendita presenti sul Dark Web. Per questo, anche i controlli devono continuamente aggiornarsi ed essere in grado di poter contrastare gli illeciti anche negli spazi virtuali, come nell’ultima operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza.

Le nuove frontiere dello spaccio: il Dark Web

Un’operazione vasta, complessa e sofisticata, condotta con perizia nell’oscuro mondo del Dark Web per sgominare un sito di vendita di prodotti illegali, da tempo sotto la lente degli investigatori. 

Per diverso tempo, infatti, il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia, ha proseguito le sofisticate indagini tecniche nel mondo del Dark Web individuando ulteriori soggetti coinvolti nella gestione del noto Black Market denominato Berlusconi Market, una piattaforma di vendita on-line di ogni genere di merce illegale.

Come funziona?

Come noto ai più, i Black Market del Dark Web sono risorse informatiche accessibili solo utilizzando browser che consentono di navigare in rete in completo anonimato (browser TOR con dominio.onion per chi ne mastica). Le risorse del Dark Web non vengono, per farla breve, indicizzate dai comuni motori di ricerca e non sono registrate presso i pubblici registri dei domini in quanto finalizzate a garantire l’anonimato degli utenti che vi navigano.

Rimbalzo dei server

Per ottenere questo risultato la connessione viene fatta “rimbalzare” tra più server, ubicati in Stati diversi, chiamati ”nodi”, in modo tale da rendere pressoché impossibile rintracciare la sua reale origine. Inoltre, i dati scambiati vengono criptati tra un nodo e l’altro, il che rende ancora più difficoltosa l’individuazione della fonte di connessione e scambio dati.

Ovviamente, l’accesso non è libero ma ristretto agli utenti accreditati. I Black Market si presentano come un vero e proprio mercato on-line in cui i numerosi venditori (vendor) pubblicizzano e propongono in vendita merci e servizi illegali. La creazione di un account su tali portali è impostata su username e password, ed avviene, chiaramente, in totale anonimato.

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”Berlusconi Maerket”: il primo arresto nel 2019

L’indagine che vogliamo raccontarvi era già stata avviata nel mese di maggio del 2019, e all’epoca aveva consentito di identificare un vendor di sostanze stupefacenti attivo nel mondo del Dark Web attraverso i portali di vendita on-line. In quella occasione, le ricerche sulla faccenda si erano concluse con il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti e l’arresto del vendor e degli amministratori del Black Market denominato Berlusconi Market.

Un e-commerce della droga

Il ”Berlusconi Market” funzionava con le stesse modalità di un normale sito di e-commerce, con la differenza che gestiva e promuoveva la vendita di prodotti di natura illecita, sfruttando l’anonimato del protocollo Tor che, come abbiamo visto, è caratteristico del Dark Web.

Ma la cosa non è finita qui, perché le successive indagini, svolte anche nel mondo delle criptovalute, le monete virtuali molto diffuse nel mondo dell’illegalità connessa ai traffici illeciti nel Dark Web, hanno consentito di individuare ulteriori soggetti coinvolti negli affari illegali derivanti dalla gestione del Black Market denominato Berlusconi Market.

Le successive indagini

Gli elementi raccolti nel corso delle ultime investigazioni hanno adesso consentito all’Autorità Giudiziaria di Brescia di emettere appositi provvedimenti restrittivi della libertà personale domiciliare nei confronti di un soggetto residente nella provincia Barletta-Andria-Trani, e disporre l’esecuzione di perquisizioni a carico di ulteriori 5 soggetti residenti in Puglia e a Brescia.

I personal computer, notebook e smartphone sequestrati ai soggetti, nel corso dell’attività di indagine, saranno esaminati secondo le migliori tecniche di analisi forense per ricostruire sia le attività illegali compiute attraverso il Black Market che i movimenti di valuta virtuale connessi agli scambi illegali realizzati con la piattaforma. 

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