Home » Ultime Notizie » Caos tamponi nel Lazio e cittadini lasciati soli. ‘Dopo 12 giorni ancora non ho l’esito e rischio di perdere il lavoro’

Caos tamponi nel Lazio e cittadini lasciati soli. ‘Dopo 12 giorni ancora non ho l’esito e rischio di perdere il lavoro’

Pubblicato il

Devono fare il secondo tampone molecolare, senza però ancora aver ottenuto l’esito del primo. Sembra assurdo, ma la situazione denunciata da molti cittadini sembra essere proprio questa. Sì, perché è caos tamponi nel Lazio, più precisamente nella Asl Roma 3 (quella articolata in quattro distretti: Fiumicino, Municipio X, Municipio XI e Municipio XII). Troppi i disservizi e tanti i ritardi nelle comunicazioni, tant’è che l’Azienda Sanitaria – dopo essersi scusata – ha deciso di aprire un’indagine interna per risalire alle cause e prendere provvedimenti. 

Mio figlio il 26 ottobre ha fatto un test rapido ed è risultato positivo con una carica virale alta, 121,59. Il 5 novembre si è sottoposto al tampone molecolare” – ci racconta Roberta. Fin qui tutto bene. Peccato però che a distanza di ben 12 giorni ancora non hanno avuto l’esito del tampone e oggi il ragazzo farà un altro tampone molecolare. E, alla paura del virus e a quella sensazione di abbandono, si aggiunge anche un altro aspetto centrale che preoccupa migliaia e migliaia di italiani: il lavoro. Mio figlio ha un contratto di lavoro a termine al 30 novembre. Non può riprendere“. Con il rischio, dunque, di perdere il lavoro. Proprio su questo Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici (associazione consumatori) ha dichiarato: “Stiamo ricevendo segnalazioni di una gravità inaudita. Ci contattano cittadini costretti ad aspettare anche un mese prima di ricevere la risposta sul secondo tampone. E’ inaccettabile. Parliamo di persone risultate positive al Covid-19 che si sottopongono quindi al periodo di isolamento, al termine del quale faranno un nuovo test. Da questo momento inizia un’attesa interminabile, che provoca ansia e preoccupazione, ma anche forti disagi, ad esempio dal punto di vista lavorativo, per chi poi risulta negativo. Stiamo di fronte ad un fallimento colossale della gestione dei tamponi e sinceramente le scuse e le verifiche interne annunciate in questi giorni non fanno che peggiorare la situazione. Chi risarcisce il danno patito dai cittadini? Non è possibile spingere su tamponi a tappeto e poi non essere in grado di gestirli in maniera efficace, impiegando settimane per fornire la risposta del test. La misura è colma, stiamo predisponendo una diffida nei confronti della Regione Lazio e siamo pronti a partire con le azioni legali per tutelare i cittadini”

Leggi anche: La storia di Luca e il calvario della sua famiglia: ‘Ci siamo sentiti soli, ancora senza referto del tampone molecolare dopo 10 giorni’

Abbiamo fatto – sia noi che la nostra dottoressa – numerosi solleciti, ma non sono serviti a nulla“, prosegue Roberta.  Il virus già di per sé tende ad isolare le persone, a raffreddare i rapporti, a gelare ogni tipo di socialità.  A questo si aggiunge, spesso e volentieri, quella sensazione di abbandono e di solitudine. 

Siamo sicuri che andrà tutto bene in questa seconda ondata? Si poteva, forse, fare qualcosa di più per evitare che accadesse tutto questo (di nuovo)? Ospedali in sofferenza, posti letto carenti, attività chiuse. E cittadini sempre più lasciati soli. Tra tante promesse e poche certezze. 

 

Impostazioni privacy