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Caso Soumahoro, in liquidazione la coop dello scandalo: stipendi mai pagati per oltre 400.000 euro

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Soumahoro liquidazione per la coop dello scandalo

Caso Soumahoro. Possiamo dire addio alla cooperativa gestita per anni dalla famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro e che si occupava di servizi di accoglienza per migranti. Dopo lo scandalo che ha portato la Procura di Latina ad imbastire un’approfondita indagine, e dopo la testimonianza di alcuni minori stranieri che hanno dichiarato di essere costretti a vivere in condizioni disumane, oltre a quelle dei lavoratori che lamentavano di non ricevere da mesi un centesimo, il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato ufficialmente il decreto che mette fine alle vicende della cooperativa. 

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Liquidazione per la Karibu di Soumahoro

Così, con un atto ufficiale del ministro Adolfo Urso, ecco che la Karibu, con sede a Sezze, è stata messa definitivamente in liquidazione: parliamo della coop che ha ottenuto nel tempo appalti milionari da numerosi enti pubblici e che è stata portata avanti dalla suocera del parlamentare, Marie Therese Mukamitsindo, insieme alla moglie Liliane Murekatete. Dunque, i giochi sono finiti, e il ministro ha nominato commissario liquidatore Francesco Cappello, specificando poi che la Direzione generale vigilanza sugli enti cooperative e società, in quanto Autorità di Vigilanza, ha disposto una ispezione straordinaria conclusasi il 29 novembre. Dal Ministero, pertanto, evidenziano: ”Gli ispettori del Mimit hanno proposto l’adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa in quanto hanno ravvisato l’ipotesi di insolvenza della società, avendo maturato debiti in particolare verso l’erario”.

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Sequestri e misure interdittive

Sequestri e misture di interdizione alle attività procedono direttamente dal gip che ha ipotizzato anche l’evasione fiscale. Sempre dal Ministero aggiungono poi che un’ultima visura camerale – aggiornata – ha evidenziato che l’ultimo bilancio depositato dalla cooperativa, riferito all’esercizio al 31 dicembre 2021, presenta chiaramente una condizione di sostanziale insolvenza, in quanto, a fronte di un attivo circolante di 1.484.139 euro, si riscontrano debiti a breve termine di 2.059.953 euro, oltre ad un patrimonio netto negativo di -50.540 euro, aggravato da ulteriori perdite risultanti alla data del 30 settembre 2022.

Oltre 400.000 euro di stipendi mancati

Infine, con tutti questi debiti a carico, la situazione di insolvenza è stata rivelata anche nei confronti dei lavorati, e quindi con annesso mancato pagamento delle mensilità dovute, pertanto pendono anche diverse vertenze all’esame dell’Ispettorato del Lavoro, con tutto il corollario che riguarda l’omissione del versamento di contributi previdenziali e ritenute erariali. “Il decreto, che sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale – concludono dal dicastero retto da Urso – è già efficace”. Pare che gli stipendi mai ottenuti dai lavoratori, come conferma anche Repubblica, ammontino ad un totale di circa 400mila euro. E nel frattempo, come comunicato anche dal sindacato, non vi è stata ancora alcuna ricollocazione dei lavoratori sia di Karibu che del Consorzio Aid.

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