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Cerveteri e Ladispoli, confische per 530 mila euro a famiglie Sinti: usavano prestanome per aggirare i sequestri (VIDEO)

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sequestri a Ladispoli e Cerveteri

Avevano trovato il modo di “riappropriarsi” di alcuni immobili e attività commerciali, tra cui un bar e un distributore di carburante tra Ladispoli e Cerveteri, posti sotto sequestro semplicemente cedendoli ad altre persone. Ma in realtà dietro c’erano sempre loro. Per questo la Guardia di Finanza, insieme al personale della Direzione Investigativa Antimafia di Roma, ha eseguito un decreto di sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di circa 530.000 euro.

Sequestrati bar e distributore a Ladispoli e Cerveteri

Destinatari dei soggetti di etnia sinti. Tutto ha origine cinque anni fa. La vicenda fece scalpore a Ladispoli e Cerveteri. 5 famiglie sinti, legate tra loro da parentela, furono oggetto di un sequestro di beni mobili e immobili per un valore di oltre 30 milioni di euro. All’inzio del febbraio del 2017 i Carabinieri, sempre in collaborazione con la DIA di Roma, accertarono la pericolosità sociale di cinque individui. Si trattava di persone completamente sconosciute al fisco. Le indagini avevano portato a scoprire un patrimonio mai dichiarato con “evidenti profili di sperequazione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati dagli stessi”. All’epoca furono sequestrati beni per un valore totale di oltre 30 milioni di euro, tra immobili, società, veicoli e conti correnti.

Ma tra gli immobili sequestrati, i sinti sono riusciti a utilizzarne alcuni, tra cui il distributore e il bar di Ladispoli e Cerveteri.

Per poterli utilizzare, avevano trovato un espediente, ovvero la cessione a una società gestita da una persona in rapporti con uno dei soggetti sottoposti a sequestro dei beni. La Procura, sospettando tale movimento, ha delegato alla Guardia di Finanza specifici accertamenti da cui è emerso che tale transazione era funzionale ad aggirare il provvedimento di sequestro.

Si tratta del primo sequestro eseguito nel circondario del Tribunale di Civitavecchia ai fini della confisca penale per sproporzione. Un altro sequestro è stato fatto nella provincia di Rieti, dove sono stati posti sono sequestro auto, titoli e conti correnti.

 

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