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Con i soldi dello spaccio di cocaina apre un’azienda alle Canarie: arrestate 4 persone

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Un’ampia e fiorente attività di spaccio ‘casalinga’ quella portata avanti da quattro persone poi arrestate dai Carabinieri nel corso di un’articolata indagine. Un corposo via vai di persone si recava presso l’abitazione degli spacciatori per rifornirsi di cocaina. Un incessante e fitto giro di spaccio quello che andava avanti giorno e notte a Sabaudia, cittadina in provincia di Latina, ma non solo. Una delle persone arrestate è stato trovata alle Canarie, dove aveva aperto un’attività imprenditoriale. 

L’articolata attività di indagine – su disposizione del Procuratore della Repubblica Aggiunto dott. Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore dott. Giuseppe Miliano, che dirigono l’indagine – i Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Latina, dott. Giuseppe Cario, nei confronti di altrettanti indagati per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti del tipo cocaina.

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Le indagini dei militari e il sequestro della droga 

L’attività di indagine, iniziata nel mese di novembre 2021 a seguito di diversi sequestri di sostanza stupefacente a carico di alcuni assuntori locali, tutti individuati nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Latina, ha permesso di appurare come gli arrestati, di cui uno residente a Sabaudia, uno a Latina ed uno sottoposto agli arresti domiciliari per precedenti reati concernenti le sostanze stupefacenti, gestissero, nell’abitazione di uno di questi, un’ampia e fiorentissima attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

La fiorente attività di spaccio

A seguito di approfondite indagini, i militari dell’Arma hanno potuto ricostruire le modalità di distribuzione dello stupefacente, che veniva dapprima acquisito e custodito da uno degli arrestati, per poi essere spacciato a Sabaudia, nell’abitazione di uno degli spacciatori. L’attività illecita non conosceva soste: giorno e notte acquirenti della provincia pontina affluivano verso l’abitazione sede dello spaccio, anche più volte al giorno, per acquistare le proprie dosi di sostanza stupefacente. Diversi assuntori infatti, dopo i controlli di polizia in cui venivano segnalati all’autorità amministrativa a seguito del sequestro di sostanza stupefacente per uso personale, subito ritornavano dagli arrestati al fine di acquistare nuove dosi, prontamente recuperate e sequestrate dai Carabinieri di Sabaudia.

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Arrestate due persone 

Nel corso delle attività d’indagine i Carabinieri avevano già tratto in arresto 2 persone, sequestrato oltre un kilo di cocaina purissima, recuperando materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura delle dosi, nonché una pistola di provenienza illecita e somme di denaro contante ritenute provento dell’attività illecita; a riprova dell’eccellente andamento commerciale della piazza di spaccio.

Questa mattina, nel corso dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i militari hanno perquisito le abitazioni in uso agli arrestati anche col supporto e la partecipazione di un’unità cinofila del Nucleo Carabinieri Cinofili di Santa Maria di Galeria rinvenendo ulteriori 188 grammi di sostanza stupefacente tipo cocaina in parte suddivisa in dosi ed in parte ancora in “palle” ancora da tagliare, opportunamente occultate all’esterno dell’abitazione incriminata, in uno dei canali di bonifica che scorre davanti quella casa, nel comune di Sabaudia. Con questo quantitativo di droga si sarebbero potute confezionare circa 900 dosi di stupefacente. 

L’azienda alla Canarie

Il quarto destinatario dell’ordinanza di misura cautelare è stato arrestato, a seguito di approfonditi accertamenti dei Carabinieri, mediante la collaborazione internazionale, dalla Guardia Civil spagnola a Las Palmas, comune dell’arcipelago delle Canarie, dove aveva aperto un’attività imprenditoriale. Gli altri arrestati, al termine delle operazioni, sono trattenuti presso le camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di essere tradotti in carcere, mentre uno di questi attenderà il processo in regime di arresti domiciliari.

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