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Condannato Stefano Cogliati Dezza, lo psichiatra violentò una sua paziente

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sequestrata e violentata da un buttafuori di pomezia

E’ arrivata la condanna per il dottor Stefano Cogliati Dezza, noto psichiatra nel panorama italiano. Il medico era accusato di violenza sessuale, plurima oltretutto, verso una paziente di 25 anni. Il medico approfittò della debolezza della giovane, con problemi psichici, per violentarla e praticare sesso estremo con lei. Condizioni che in un primo momento la ragazza avrebbe accettato, salvo poi denunciare i numerosi episodi avvenuti.

La condanna a Stefano Cogliati Dezza per violenza sessuale

“Lo psichiatra voleva ribadire, con quei gesti, la sua superiorità sulla ragazza e affermare il suo potere psicologico”. Una sentenza che ben riassume il percorso riabilitativo pensato dal dottor Cogliati Dezza per la sua paziente, che per ogni incontro si trovava soddisfare le perversioni sessuali nel medico. Le violenze avvenivano dentro la “stamberga”, un locale posseduto dallo psichiatra per abusare della giovane: qui oltre ad avances e strusci, praticava sesso estremo con bendaggi, frustate e modalità di sesso al limite. 

Cosa spinse la ragazza nelle mani di Cogliati Dezza?

La giovane si affidò alle cure dello psichiatra non solo per i suoi problemi psichici, ma anche per degli imponenti lutti familiari che aveva subito. In questo frangente, la sorella della vittima si era suicidata. Scherzo del destino, anche questa ragazza era in cura presso il dottor Cogliati Dezza. Dopo il suicidio della sorella, la ragazza ha da riempire un vuoto affettivo, un nuovo punto di riferimento. Certezza che troverebbe, almeno in un primo momento, nello stesso psichiatra, di cui arriva a innamorarsi e a rendersi disponibile per quelle pratiche sessuali al limite.

La sentenza verso Cogliati Dezza

Il giudice che ha dato la condanna di 4 anni e 6 mesi con l’accusa di violenza sessuale al medico, così ha motivato la sentenza: “Con azioni subdole, approfittando del suo ruolo di psichiatra, ha fatto leva sulla condizione di fragilità della vittima per indurla a una relazione sessuale con modalità estreme. La ragazza si sarebbe innamorata di lui, aspettandosi una carezza, uno slancio affettivo da un uomo di cui, secondo un caro amico, si era innamorata. Aspettative tutte deluse, che l’hanno poi portata a riflettere sulla denuncia degli abusi subiti”. 

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