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Covid, la variante Kraken arriva in Italia: 4 casi in Veneto. Gli esperti: ‘Si diffonde velocemente’

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Variante Orthrus

 Non si placa l’allarme per le varianti del Covid. A distanza di due anni abbondanti, infatti, il virus è mutato e, nel corso del tempo, abbiamo imparato a conoscere e a fare i conti con le sue numerose e diverse ‘versioni’. Ora, a destare particolare apprensione negli esperti è la variante Kraken riscontrata in quattro campioni repertati tra le province di Venezia, Vicenza e Verona. La notizia arriva direttamente dall’Izsve, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. In particolare, la presenza della variante è stata riscontrata su due tamponi effettuati nel Vicentino e nel Veronese che vanno così ad aggiungersi ai due analizzati dall’unità Genetica e Citogenetica dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Al momento, non è noto se il materiale genetico appartenga a persone residenti all’estero o nella Penisola.  L’attenzione degli esperti resta dunque alta e il monitoraggio essenziale per tenere sotto controllo l’andamento della curva epidemiologica.

La diffusione della Variante Kraken e le parole dell’esperta 

Nonostante la preoccupazione per la sua diffusione ‘che sembra essere superiore a quella delle altre varianti in circolazione, ma fortunatamente non per aggressività’, afferma la biologa Alice Fusaro, al momento rispetto alla possibilità che questa variante possa diventare dominante in Italia  non vi è una certezza: ‘Non sappiamo se, come negli Stati Uniti, questa variante diventerà dominante in Europa e se potrà avere un impatto nel numero dei casi. Tuttavia, allo stato attuale si ritiene che sia improbabile possa causare seri problemi in un paese come l’Italia, con un’elevata copertura immunitaria data dalla vaccinazione e da precedenti infezioni’, aggiunge l’esperta. 

La frequenza in Europa 

Per quel che riguarda invece la situazione in Europa, la sua frequenza ‘è ancora bassa, circa del 4% nelle ultime due settimane, e in Italia il numero dei casi riportati è ancora sporadico. Continueremo a monitorare attentamente la diffusione della XBB.1.5 e l’acquisizione di ulteriori mutazioni che potrebbero aumentare la capacità di evasione della risposta immunitaria’, conclude l’esperta. 

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