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Era latitante da un anno e si era rifugiato in Spagna: estradato Davide Pasquali

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a processo Davide Pasquali

Era latitante da quasi un anno, dopo che una retata delle Forze dell’Ordine aveva sgominato un pesante mercato di sostanze stupefacenti all’interno del quartiere di Tor Bella Monaca. Per non pagare i propri conti con la giustizia italiana, il pusher Davide Pasquali era fuggito in Spagna, nella speranza di avere protezione e non rientrare più in Italia. Così però non è stato, tanto che il paese spagnolo ha concesso l’estradizione del pusher nel territorio italiano. 

La cattura di Davide Pasquali, il latitante che viveva in Spagna

È giunto all’Aeroporto di Fiumicino, concesso in estradizione dalle autorità spagnole, il già latitante Davide PASQUALI, arrestato tra Malaga e la città Fuengirola, nella sera del 16 novembre 2022, grazie alla collaborazione tra Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Frascati (RM), la Direzione centrale per i servizi antidroga, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia tramite l’unità spagnola della rete europea per le ricerca latitanti pericolosi (E.N.F.A.S.T. European network Fugitives Active Search Teams) e la Policia Nacional di Malaga.

Al 30enne, originario del quartiere di Tor Bella Monaca, sottrattosi alla cattura dei Carabinieri il 27 aprile 2021, è stata notificata, appena giunto in Italia, l’Ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché plurime condotte di spaccio al minuto.

Secondo quanto ricostruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, l’uomo è gravemente indiziato di aver svolto un ruolo di rilievo di una delle piazze di spaccio del quartiere della periferia romana sottraendosi alla cattura nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Frascati che, il 27 aprile 2021, disarticolò un’intera piazza di spaccio, con l’arresto di 50 soggetti. L’arrestato è ora a disposizione della Autorità Giudiziaria romana presso la casa circondariale di Regina Coeli. É importante precisare che, in considerazione dello stato del procedimento, l’indagato deve considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.

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