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Estate Romana alle Torri. Municipio VI, l’amministrazione sta mentendo?

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VI Municipio - Estate sulle Torri

L’Estate Romana delle Torri affidata alla seconda in classifica. Le associazioni in gara il giorno 14 giugno già sapevano punteggi e risultati, ma nonostante ciò la coalizione di centrodestra ha accusato la Controllo e Garanzia di “commissione irregolare, turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio” chiedendo le dimissioni della presidente. Così Laura Pollina, presidente della prima classificata Ars In Urbe: “Ci stanno anche impedendo di fare ricorso al Tar. Ci dicono che avremo la documentazione necessaria il primo agosto, ma i termini per il ricorso scadono il 15 luglio”.

Le pubbliche accuse del centrodestra e dell’amministrazione del VI a carico della presidente della Controllo e Garanzia Laura Arnetoli, con le quali contestualmente si chiedevano le sue dimissioni, hanno fatto molto rumore. Soprattutto in considerazione del fatto che a molti è parsa una vera e propria ripicca nei suoi confronti, per aver affidato al nostro giornale i retroscena della cacciata dell’ex assessore alla Cultura Rita Pomponio. Ma la Presidente, secondo i detrattori, sarebbe soprattutto colpevole di essersi chiesta se “si stesse agendo nella legalità, come il suo ruolo impone. Secondo la coalizione che sostiene Nicola Franco, invece, la pentastellata sarebbe in malafede e colpevole di: “commissione irregolare, turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio”, accuse pesantissime e pubbliche. Spericolate.

Nel merito la commissione ‘incriminata’ sarebbe quella del 21 giugno scorso, convocata il giorno 16. In oggetto l’analisi degli atti all’esito procedurale dell’Estate Romana. La riunione venne aperta e chiusa in pochi minuti, con il direttore apicale a chiedere al minisindaco e ai consiglieri di non convocare commissioni su procedure di gara ancora in corso. E con Nicola Franco a far sapere a stretto giro che proprio quella commissione sarebbe stata l’unica irregolare.

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L’ASSOCIAZIONE MAG IL 15 GIUGNO GIÀ SAPEVA DI AVER VINTO LA GARA, NONOSTANTE FOSSE SECONDA IN CLASSIFICA. ‘ARS IN URBE’, INVECE, ARRIVATA PRIMA, SAPEVA DELLA SUA ESCLUSIONE GIÀ IL 14 A MEZZO PEC

Ma, al di là del fatto che ci risulta che sia assolutamente possibile convocare questo tipo di commissioni su gare in corso, da un documento in nostro possesso, che riporta una conversazione tra il direttore artistico della associazione vincitrice Benedetto Cesarini e una nostra fonte autorevole, risulterebbe che la Mag già il giorno 15 giugno sapeva di essersi aggiudicata la gara, esultando rispetto a ciò. Non solo, altra documentazione affidata a Il Corriere della Città, fornisce un’altra evidenza; l’amministrazione del VI avrebbe comunicato all’Associazione Ars In Urbe già il giorno 14 giugno scorso alle ore 17.15, che:Benché la Vostra associazione, a seguito di valutazione tecnica, sia la prima nella graduatoria sopra riportata, […] si ritiene opportuno non procedere all’affidamento diretto per la realizzazione degli eventi culturali e di intrattenimento nell’ambito dell’iniziativa Estate Romana delle Torri 2022 a favore dell’Ars In Urbe”.

LAURA POLLINA, ARS IN URBE: “SIAMO MOLTO ARRABBIATI, CI STANNO IMPEDENDO DI FARE RICORSO AL TAR

Quindi, non solo la gara era da giorni chiusa mentre aveva luogo la commissione Controllo e Garanzia in oggetto, ma le associazioni già sapevano, mediante pec, a chi sarebbero stati affidati gli eventi. E, punto da chiarire, è stata la seconda classificata ad aggiudicarsi l’Estate Romana, la Mag Aps.

Laura Pollina, presidente della prima classificata Ars In Urbe, ci spiega: “Sì, confermiamo, sapevamo di essere stati esclusi già il 14 giugno”, dice la presidente, sottolineando che: Siamo molto arrabbiati, perché siamo noi ad aver ottenuto il punteggio migliore, da criteri riportati. Ma non possiamo fare nulla, perché abbiamo fatto richiesta al fine di avere la documentazione per fare ricorso al Tar ma l’amministrazione ci ha risposto che dobbiamo aspettare il 1° agosto, mentre i termini per fare ricorso scadono il 15 luglio. Sarebbe un nostro diritto fare ricorso ma non capiamo perché ci stanno ostacolando in tutte le maniere”.

COSÌ NICOLA FRANCO SUI SOCIAL: “INCHIESTA SPAZZATURA. GIORNALISTI NON IN GRADO DI FARE INFORMAZIONE LIBERA E PLURALE”, CON CHIARO RIFERIMENTO AL NOSTRO LAVORO

Come riportato in precedenza, abbiamo chiesto insistentemente una replica al presidente Nicola Franco, che pare essersi chiuso in un silenzio incomprensibile rispetto a questa querelle, e che però dice sui social: “Il vecchio modo di fare politica si allea e scende in campo. Se a questo ci unisci un perfetto modo di fare giornalismo spazzatura, il gioco è fatto”, aggiungendo che: “Dalla regia mi dicono che oggi uscirà la terza puntata dell’inchiesta spazzatura”, riferendosi con tutta probabilità al nostro lavoro, “Bene così. Almeno avremo più possibilità di abbattere le liste d’ attesa dei disabili del Municipio. E sì perché darò tutto in beneficenza ai servizi sociali del mio Municipio”. Vuole quindi farci causa e chiederci un risarcimento danni a 7 zeri per aver semplicemente riportato fatti reali ai quali abbiamo comunque chiesto a lui di replicare, ma a cui non ha voluto rispondere?

Dichiarazioni che sanno di minacce e intimidazioni, alle quali ovviamente non ci piegheremo. Anzi, invitiamo nuovamente, e pubblicamente, il Presidente a rispondere al nostro invito e alle nostre domande.

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