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Guerra tra i raccoglitori di tartufo: bocconi avvelenati fanno strage di cani segugio

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cane da tartufo

Strage di cani da tartufo nella frazione di Camposecco, nel Comune di Camerata. A metterla in piedi i raccoglitori di tartufi, che hanno messo in piedi una vera e propria guerra, senza esclusione di colpi, per potersi accaparrare quei pochi tartufi disponibili in natura. Complice anche un clima anomalo, chi raccoglie questo tipo di funghi è pronto a tutto pur di accaparrarseli e rivenderli sul mercato: anche uccidere dei poveri cani. 

La guerra a Camposecco per il tartufo: strage di cani con le polpette

Possiamo parlare tranquillamente di guerra tra cercatori di tartufo, dal Lazio al Piemonte, dove negli ultimi giorni si moltiplicano i casi di avvelenamento dei cani addestrati per ricerca del tubero, peraltro prelibatezza della gastronomia italiana. Sul territorio laziale piove poco, il tartufo nei boschi scarseggia e tra i cercatori la concorrenza, già storicamente altissima per tradizione, si è ormai esasperata. A tal punto che continuano a morire segugi, per via dei bocconi o polpette avvelenate. 

Gli ultimi casi risultano nel Lazio, con gli episodi sono avvenuti nei giorni scorsi a Camposecco, nel comune di Camerata, sui monti Simbruni, al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. In questa zona, durante le battute di ricerca, sono morti per avvelenamento prima Brando, un labrador marrone di un anno e mezzo, e poi successivamente Thor, un langotto bianco a pelo riccio, razza selezionata per la ricerca del tubero. I padroni hanno provato a salvare i loro cani, senza che però ha potuto nulla servizio veterinario.

Una padrona di una cane da tartufo racconta: “Mentre passeggiavamo vicino alla vallata chiamata Campo Secco, Brando ha mangiato un boccone avvelenato. Ha iniziato a stare male ed è morto tra le braccia di mio fratello nel giro di mezz’ora. I Carabinieri di Camerata Nuova, dove siamo andati per riportare i fatti, ci hanno informato che Brando era stato il terzo cane in una sola settimana ad essere vittima di questi criminali, presumibilmente persone che raccolgono tartufi che disseminano questi bocconi avvelenati per farsi la guerra e uccidersi i cani tra loro”.

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