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Il Campidoglio vieta kitesurf e windsurf sul litorale, gli sportivi trasgrediscono l’ordinanza

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kitesurf Ostia

L’ordinanza firmata dal sindaco Gualtieri non riconosce spazi per chi vuole praticarli, anche se in forma agonistica.

– corrieredellacittà.com

 

No al kitesurf e al windsurf sul litorale romano, che in concomitanza della stagione estiva si popolava di aquiloni librarsi dalla spiaggia di Ostia e Castelporziano. Quest’anno la delibera del Campidoglio, approvata il 30 aprile dal sindaco Gualtieri, disciplina in modo tassativo gli sport balneari, estromettendo gli spazi liberi per gli appassionati e per chi li pratica in forma agonistica. Tra loro, per esempio, ci sarebbe Flavio Ferrone, 22enne che aspira alle Olimpiadi di fine luglio a Parigi. Di fatto però lo spazio in cui allenarsi non è concesso secondo l’ordinanza comunale del 2023. Fioccano così i trasgressori sulle spiagge laziali.

No al kitesurf e al windsurf sul litorale: il diktat del Campidoglio

Il Comune di Roma ha “cancellato” gli spazi per praticare kite e windsurf liberamente. Se nel 2022 il regolamento capitolino prevedeva delle deroghe per continuare a praticarli, nell’ordinanza 2023 non è stata prevista alcuna alternativa. Chi praticava questi sport, a Ostia e Castelporziano, si trova oggi senza spazi e spiagge libere in cui esercitarsi.

Fino al 2022 infatti erano state individuate due spiagge, tra il primo e il terzo cancello di Castel Porziano, dove i kiter potevano surfare solo se provvisti di assicurazione contro eventuali danni a persone o cose. Quest’anno invece sarebbero oltre 430 i corsisti della scuola Kitesurfroma, Ksr, attiva a Ostia da almeno 20 anni, a dover rinunciare alla propria passione.

Solo gli stabilimenti balneari possono ospitare i kitesurfer

Lo scorso 30 aprile il sindaco Gualtieri, sottoscrivendo l’ordinanza comunale, non ha ammesso alcuna deroga per degli spazi, mentre cinque dei chioschi distribuiti fra i sette cancelli di Castelporziano attendono ancora il nullaosta necessario a inaugurare la stagione e dotare le spiagge libere di servizi essenziali. Tra questi, il servizio di salvataggio e assistenza bagnanti, fondamentale visto la presenza dei kitesurfer che sfrecciano fra le onde.

Addio quindi agli allenamenti nelle spiagge libere, dal momento che dal Campidoglio non è arrivato nessun segnale di apertura: è l’amministrazione capitolina, infatti, a dover identificare le aree idonee dove allenarsi. L’unica possibilità, per chi volesse ancora solcare le onde e la brezza marina sul litorale romano, è quello di rivolgersi agli stabilimenti balneari: solo i titolari possono chiedere alla Capitaneria di Porto l’autorizzazione a praticare kitesurf. Quanto agli oltre 450 allievi della scuola Ksf, fra cui Flavio Ferrone, dovranno accontentarsi.

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