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Incendio ospedale di Tivoli, la Regione investe sulla Sanità: stanziati 400 milioni per il nuovo presidio

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Tivoli

Dopo l’incendio dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, chiuso dal giorno del rogo, scende in campo la Regione Lazio con 400 milioni di euro da destinare al nuovo ospedale Tiburtino. L’Ente regionale intende investire sulla sanità con una struttura sanitaria nuova a Tivoli, ma anche con l’assunzione di personale medico e infermieristico, altri posti letto per tutti gli ospedali del Lazio e sistemi antincendio adeguati.

I fondi da investire nel nuovo ospedale a Bagno di Tivoli

Un piano di interventi considerevole quello studiato direttamente dal Presidente, Francesco Rocca, che intende investire sulla sanità regionale per far risalire la china al settore in crisi da tempo. Sicuramente, dopo il drammatico evento di venerdì scorso, l’attenzione è rivolta principalmente a Tivoli che per almeno tre mesi resterà senza presidio ospedaliero. Una constatazione che ha indotto la Regione a investire quasi 400 milioni per un nosocomio tutto nuovo da realizzare a Bagno di Tivoli su quasi 90mila metri quadrati, con 347 posti letto e 8 sale operatorie.

Carenza di medici e infermieri: previste nuove assunzioni e stabilizzazione dei precari

Un impegno che dovrebbe concretizzarsi entro cinque anni, che non dimentica, però, le altre pesanti carenze nel servizio sanitario regionale: la carenza di medici e infermieri. Per colmare questa grave lacuna l’idea di un consistente piano di assunzioni e anche di stabilizzazioni. Misure volte a sostenere l’impegno chiesto agli ospedali del Lazio e, in questo preciso momento, soprattutto i presidi ospedalieri a est della Capitale chiamati a supplire all’assenza del nosocomio di Tivoli.

Dotazione di sistemi antincendio di nuova generazione

Nel piano di interventi Rocca ha previsto anche l’allestimento di sistemi antincendio di nuova generazione, per i quali verranno investiti oltre 370 milioni, perché non succeda quello che è capitato a Tivoli dove l’impianto è risultato essere estremamente vecchio e, quindi, superato. Tutti interventi volti a rendere più efficienti non solo gli ospedali romani, ma anche gli altri presenti nel Lazio.

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