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Killer Prati, l’ipotesi dei video estremi da rivendere sul dark web e il buco di 40 minuti

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Omicidio a Cassino

Roma. Si arricchisce di nuovi, raccapriccianti particolari la vicenda che vede protagonista Giandavide De Pau, reo di aver ucciso — lo scorso giovedì — tre prostitute in zona prati. Degli omicidi efferati e cruenti che danno modo agli investigatori di ritenere che questi possano non essere gli unici reati di commessi dall’uomo; per questo motivo, sono state riaperte alcune indagini su dei casi giudiziari rimasti, almeno finora, senza soluzione. 

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Killer Prati, avanza l’ipotesi dello snuff movies 

Le indagini sulla macabra vicenda stanno andando avanti e pare proprio che l’uomo in quelle terribili circostanze abbia girato un vero e proprio film dell’orrore. Il sospetto degli inquirenti è proprio che De Pau abbia voluto improvvisarsi videomaker di quanto stesse facendo per poi rivendere il tutto sul dark web. L’ipotesi acquista una certa corposità se si tiene presente che esiste un vero e proprio genere, lo Snuff movies, un film dove il protagonista a seguito di varie torture alle fine muore. La vittima non sa di essere un attore e viene uccisa. Gli amati del genere solo disposti a pagare qualsiasi cifra pur di assistere ad un omicidio in diretta e nel caso di De Pau,  i delitti sono persino due. È molto probabile che il 51enne si sia recato a casa delle vittime con il chiaro intento di ucciderle, come dimostra la dovizia di particolari con cui ha filmato gli ultimi momenti di vita delle donne. 

I video 

I video incriminati sono due: uno della durata di 14 minuti e mezzo e l’altro di 42 minuti e 44 secondi. Nel video viene documentato l’omicidio delle due donne cinesi dopo che il 51enne aveva consumato con loro rapporti sessuali e chiedendo poi di rimanere da solo in loro compagnia. Delle scene a dir poco raccapriccianti che documentano la gesta omicida dell’uomo in tutta la loro furia e crudeltà. Dopo aver ucciso le donne e filmato il tutto De Pau teme di essere scoperto e scappa dal palazzo usando l’ascensore nel quale sono poi state trovate tracce ematiche. 

Il buco di 40 minuti

Nella fuga, De Pau commette però un errore: dimentica il telefonino nel luogo del primo delitto per questo decide di procurarsi un falso passaporto. Grazie alle telecamere delle zona si è riusciti a ricostruire gli spostamenti del 51enne che alle 10.41 si allontana da via Riboty mentre alle 11.21 arriva in via Durazzo. Resta pertanto da capire cosa abbia fatto in quei 40 minuti. L’ipotesi degli investigatori è quella che De Pau si sia sbarazzato della prima arma del delitto per procurarsene una seconda. Sarà l’autopsia a chiarire se le coltellate inflitte alla donne provengano o meno dalla stessa arma. 

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