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Latina, trovati 100 kg di tritolo piazzato dai nazisti sotto al ponte Mascarello

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Latina. Sono rimasti nascosti per ben 79 anni. Ben 100 kg di tritolo nazista rimasti per ben 79 anni sotto al ponte Mascarello senza che nessuno se ne accorgesse. A rinvenirli sono stati gli operai chiamai nei giorni scorsi per sistemare proprio la strada in corrispondenza del posto. Un ritrovamento certamente storico, ma anche altamente pericoloso. Infatti la maxi bomba non era mai stata disinnescata, e avrebbe potuto causare un ingente disastro, distruggendo completamente l’attraversamento che congiunge Latina a Cisterna nel pontino.

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Latina, 100 kg di tritolo nazista sotto al Ponte da 79 anni

Insomma, tutto si aspettavano tranne di trovare una maxi bomba risalente a oltre mezzo secolo fa. Una volta rinvenuto il tritolo risalente alla seconda Guerra mondiale, i lavoratori hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine, le quali a loro volta hanno inviato la richiesta di intervento agli artificieri. In pochissimi minuti il ponte è stato chiuso al traffico per consentire le operazioni di disinnesco e messa in sicurezza della zona. L’ingente materiale esplosivo, come anticipato, era stato piazzato dai tedeschi, dopo lo sbarco degli Alleati ad Anzio del 22 gennaio 1944. L’obiettivo strategico risulta abbastanza chiaro: in caso di una avanzata da parte della grande spedizione statunitense, il materiale sarebbe stato innescato per l’esplosione, con lo scopo di far saltare in aria il collegamento e ritardare così le operazioni degli americani nel zona. E quindi inibire, almeno momentaneamente, anche la loro risalita verso Roma. Tuttavia, il tritolo non venne mai impiegato né detonato, con la conseguenza che fu completamente dimenticato fino a questi ultimi giorno, fino allo scorso intervento degli operai prima e degli artificieri alla fine, dopo la scioccante scoperta. 

Lo scontro con i tedeschi a Cisterna

Riprendendo qualche libro di storia e fonte sul caso, gli archivi ricordano che qualche giorno dopo lo sbarco di Anzio, il il 30 gennaio 1944 due battaglioni di Rangers si incamminarono verso Cisterna, con la speranza di poter trovare una scarsa resistenza e prendere rapidamente la cittadina, mentre altri reparti avanzavano da Aprilia e Campoleone una manovra a tenaglia che avrebbe costretto sempre più i tedeschi a ripiegare. I tedeschi, però, avevano previsto tale tipologia di avanzata e così si erano fortificati proprio a Cisterna. Lo scontro, in quella occasione, fu una strage: 767 soldati utilizzati impiegati, ma soltanto 6 fecero ritorno tra le forze alleate. 

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