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Mafia albanese e spaccio a Roma: condannati i ‘boss’ Demce e Arapaj

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Elvis Demce, boss albanese, è stato condannato a 18 anni di reclusione con rito abbreviato, Ermal Arapaj a 16 anni. Il pronunciamento della magistratura romana nei confronti dei due capi di organizzazioni rivali che si contendevano le piazze dello spaccio tra Roma, Acilia e Velletri a suon di spari, incendi, minacce, agguati, è arrivata ieri. Elvis è un uomo pieno di sé con contatti importanti e manie di grandezza tanto che di sé diceva: “Io sono Dio”.

La guerra tra le due bande rivali

Ermal, conosciuto come ‘Ufo’, anche lui albanese, boss di una banda rivale, approfittando dei periodi di reclusione di Demce, cercava di soffiargli le piazze dello spaccio. Uno scontro testimoniato da vari fatti di cronaca tra i quali: l’agguato a Ermal da sodali di Demce nel luglio del 2020 e l’incendio dello scorso 5 settembre di una villa di Arapaj a Velletri. 

Le indagini sui due sono state coordinate dal pm Mario Palazzi e Francesco Cascini, quest’ultimo entrato nel mirino di Demce che aveva deciso di ucciderlo.  Ma le attività investigative sono andate avanti e i due sono finiti in manette e, ieri, sono dovuti comparire davanti alla magistratura capitolina per il traffico di stupefacenti. Un’organizzazione per la quale è stata chiesta la condanna complessivamente a 120 anni di reclusione.

La sentenza

Ieri mattina è arrivata la sentenza per una banda, in 12 sono stati condannati a pene che vanno dagli oltre 4 anni ai 10 anni di reclusione, sono due sono stati assolti. I due magistrati Palazzi e Cascini sono riusciti a messo fine alla guerra per il controllo della droga sul territorio grazie a una indagine svolta dai carabinieri e condotta dalla direzione antimafia di Roma.

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