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Martina Scialdone, l’autopsia dice che “il colpo è partito da una distanza di 40 centimetri”

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La morte di Martina Scialdone e la fiaccolata in suo onore

Martina Scialdone è stata uccisa da un proiettile sparato a una distanza minima, di circa 40 centimetri. A dirlo sono i risultati dell’autopsia effettuata dal professor Luigi Cipolloni, medico legale nominato dalla pm Daniela Cento per accertare le cause del decesso della 34enne avvocata. Il fatto è riportato anche da Repubblica, con un articolo dell’ultima ora. L’indagato in questione, Costantino Bonaiuti, di 61 anni ed ex compagno della vittima, per contro, sostiene invece che il colpo sarebbe stato esploso da una distanza maggiore rispetto a quella evidenziata dalla perizia e dagli esami condotti. Tutta la dinamica evidenziata e ricostruita da autopsia e testimonianze, fanno intendere come la vittima non abbia avuto nessuno scampo. La distanza ravvicinata e le modalità del colpo hanno provato un’emorragia devastante che l’ha condotta alla morte.

L’autopsia sul corpo di Martina Scialdone e la dinamica dell’omicidio

Ad ogni modo, a rendere difficile il calcolo esatto della distanza a cui è stato sparato il proiettile, è il giubbotto che indossava la donna al momento dello sparo. Ricordiamo, poi, che anche il fratello della vittima, Lorenzo Scialdone, con la sua versione dei fatti rilasciata qualche tempo fa, avrebbe indicato un dinamica molto simile a quella indicati dai calcoli fatti dal medico legale che ha condotto l’autopsia. Lorenzo Scialdone, infatti, davanti alle domande degli inquirenti, aveva detto: “Ero lì accanto, eravamo tutti a un metro, mezzo metro l’uno dall’altro”. Un colpo che, a quella distanza, non lasciato scampo.

Un colpo devastante, a distanza ravvicinata

Inoltre, sempre secondo gli esami e i risultati autoptici, non ci sarebbero dubbi sulle modalità con le quali Bonaiuti ha fatto fuoco in quella tremenda dinamica: avrebbe sparato dall’alto verso il basso. La canna dell’arma puntava direttamente al petto della vittima Martina Scialdone. Il colpo non le ha lasciato scampo, e la dinamica evidenziata rende il tutto ancora più doloroso. Martina è poi morta a causa di una pesante emorragia in un polmone.

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