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Massacrata di botte dall’ex, Chiara ora è disabile e vive in una struttura per malati terminali. La mamma: ‘Voglio portarla via dall’Italia’

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Chiara Insidioso

Avrebbe dovuto amarla, prendersi cura di lei, farle vivere delle belle emozioni. Non di certo un incubo. Chiara Insidioso è stata massacrata di botte da quello che doveva essere il suo fidanzato, a Roma, nel 2014. Schiaffo dopo schiaffo, calcio dopo calcio, pugno dopo pugno, Chiara è finita in coma per quelle torture e si è svegliata il 4 gennaio del 2015, dopo quasi un anno. La ragazza capisce tutto, ma non riesce a parlare e da ben cinque anni si trova in una struttura per pazienti terminali in stato vegetativo. “Non è il posto adeguato per Chiara – ci spiega la madre, di origini olandesi, che si è rivolta a noi del Corriere della Città – Il giudice tutelare non mi vuole ascoltare, né vedere foto e video di Chiara. Chiara capisce tutto, ma non parla. Ora è disabile. E’ una vittima gratuita e subisce ancora perché si trova in una struttura per pazienti terminali in stato vegetativo. Non ha più visto il mondo esterno”

E Chiara il mondo esterno non lo ha davvero più visto. E forse è all’oscuro delle “dinamiche” del mondo degli “adulti”, quelli che cercano di far valere le proprie idee, che lottano perché lei abbia un futuro migliore. Proprio a lei che sono stati strappati gli anni più belli, lei che si fidava di quell’uomo che invece l’ha quasi uccisa. Perché Chiara c’è, sua madre può abbracciarla, respira. Ma la ferita è troppo profonda perché si rimargini, la cicatrice di quello che ha subito resterà impressa nel suo cuore. E nella sua mente. A tutto questo dolore inimmaginabile se ne aggiunge un altro, quello di due genitori che tra di loro si fanno la guerra. “Non mi va più di combattere con il padre di Chiara – ci racconta la mamma della ragazza, ormai 26enne – Un padre padrone. Se vuole così tanto bene a Chiara, o se la porta a casa sua o trova una struttura per lei. Chiara qualche volta è uscita con il padre. Io ora non perdo più tempo ad aspettare un’udienza, tanto non mi ascoltano”

Chiara starebbe migliorando giorno dopo giorno. Passi in avanti forse impercettibili per tanti, di estrema importanza per una mamma che si è trovata la figlia “ridotta” così, ora disabile per “decisione” di un uomo. “Non è per scopi personali, ma io mi sento di portarla via dall’Italia. Chiara ha la doppia nazionalità. Non si può lasciare una ragazza di 26 anni isolata in una struttura per pazienti terminali”. Ora che a tutto questo si aggiunge anche il Covid, perché Chiara prima della pandemia frequentava una scuola. Adesso non può perché “non avevano le attrezzature”. “Farò di tutto per portarla via dall’Italia. Il Paese non è in grado di offrire una vita dignitosa, in Olanda potrà averla. Lì è tutto convenzionato per Chiara. Per me non è facile tornare nel mio paese dopo 28 anni, ma lo faccio per mia figlia”. 

Il padre di Chiara, come ci racconta Danielle, nel 2016 avrebbe lanciato una petizione per cercare un sistemazione idonea. “Adesso lascia nostra figlia nell’ospizio. Chiara deve andare via dall’Italia. Non permetterò più che venga lasciata altri mesi a Casa Iride con i pazienti terminali. Trovo questo allucinante. Chiara si riprenderà. Vincerà“. 

A Chiara è stato già tolto tanto. Un amore puro, una passeggiata con le amiche, la spensieratezza dei suoi anni. E ora mamma Danielle si sta battendo con forza perché Chiara merita una seconda possibilità. Lei che si è trovata faccia a faccia con un mostro, che le ha distrutto la vita. 

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