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Moglie e suocera di Soumahoro: chiuse le indagini per frode, bancarotta e autoriciclaggio

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Aboubakar Soumahoro e Liliane Murekatete

Rinviate a giudizio dalla Procura di Latina per reati fiscali Liliane Murekatete e Maria Therese Mukamitsindo, rispettivamente moglie e suocera del deputato di Europa Verde, Aboubakar Soumahoro. Per il cognato Rukundo, invece, permane l’obbligo di dimora nella provincia di Alessandria, dove si è trasferito.

Chiusa l’indagine per la seconda inchiesta a carico della moglie e suocera di Soumahoro, accusate di reati quali frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio. La Procura di Latina ha confermato nelle ultime ore la chiusura delle indagini per lo “scandalo Karibu”, coop a cui sono collegati i componenti del Cda finiti sotto indagine a fine ottobre. 

Aboubakar Soumahoro
Aboubakar Soumahoro

 

Chiesta revoca della misura cautelare, giudici respingono ricorsi per moglie e suocera di Soumahoro

Il Tribunale di Latina, su richiesta della Procura, aveva disposto per Liliane Murekatete, Marie Terese Mukamitsindo e Michel Rukundo, quest’ultimo cognato di Soumahoro, le misure cautelari. Mentre Murekatete e Mukamitsindo rimarranno ai domiciliari e saranno rinviate a giudizio per l’inchiesta che contesta i reati fiscali, per Rukundo invece permarrà l’obbligo di dimora nella provincia di Alessandria, dove l’uomo si è trasferito.

I legali della difesa, Francesca Roccato e Lorenzo Borrè, avevano chiesto per le due donne la revoca della misura cautelare, sostenendo che Muraketete non avrebbe mai avuto un ruolo influente nel consiglio di amministrazione della Karibu, nè sarebbe stata responsabile delle modalità con cui gli alimenti erano forniti ai migranti. Il Tribunale del Riesame di Roma avrebbe però respinto queste tesi, sebbene non sono ancora chiare le motivazioni che abbiano spinto i giudici a formulare questa decisione. 

Lady Soumahoro: “Spese e bonifici della Karibu non erano a mio nome” 

Gli accertamenti sono stati portati avanti dai pubblici ministeri Andrea D’Angeli, Giuseppe Miliano, dal Procuratore Capo Giuseppe de Falco. In questi mesi sono state analizzate le spese e i soldi che la coop avrebbe speso per il sostegno ai migranti, ma che in realtà avrebbero foraggiato shopping in negozi di lusso e cene in ristoranti patinati. Pern questo motivo i pubblici ministeri additarono diversi reati ai tre indagati, quali autoriciclaggio, frode nelle pubbliche forniture e bancarotta.

Si sono tenuti nel pomeriggio del 3 novembre gli interrogatori di garanzia a Marie Therese Mukamitsindo e alla figlia, moglie del deputato Soumahoro, Liliane Murekatete. Quest’ultima, presenziato l’interrogatorio in diretta dalla caserma della Guardia di Finanza di Ostia avrebbe respinto ogni accusa sostenendo che i bonifici e le spese attribuitele in realtà non le avrebbe effettuate lei. Lo stesso vale per l’appartamento in Belgio, un immobile finalizzato alla gestione dei migranti della Karibu. Gli unici soldi che le si potrebbero additare sono quelli percepiti prima della sua assunzione nella cooperativa, durante un periodo di prova. Secondo il legale, Lorenzo Borré, l’unica spesa a nome di Murekatete sarebbero gli stipendi saldati, più il cibo acquistato unicamentente per gli ospiti della struttura.

 

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