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Morte Michelle Causo, esplode la ‘guerra’ tra Torrevecchia e Primavalle: “Piano piano se li famo tutti gli amici del killer”

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A Primavalle è arrivato il momento della resa dei conti. Non sembra placarsi la faida tra Torrevecchia e Primavalle dopo la morte di Michelle Causo. Anzi, i toni si alzano: “piano piano se li famo tutti gli amici del killer”. La colpa è di una chat WhatsApp, ‘Protesta Michelle’, che da spazio organizzativo per un’eventuale manifestazione, è sfociata in una vera e propria chat d’odio.

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Una chat in memoria di Michelle Causo: da spazio comunicativo a gruppo d’odio

Come riporta ‘Repubblica’, qualcuno ha deciso di creare un gruppo su WhatsApp, chiamato ‘Protesta Michelle‘, per organizzare una manifestazione. Ma ben presto, la chat si è trasformata in uno spazio d’odio, di insulti, di minacce. “Noi stretti volemo fa’ una cosa cazzuta. Chi se vuole prende il rischio…”, scrive qualcuno. All’interno del gruppo ci sono 200 persone, molte delle quali minorenni, proprio come Michelle Causo. Molti sono di Primavalle, di Torrevecchia, Montespaccato e Torresina. “Pe’ sta manifestazione demo fa de tutto e de più. Qualsiasi cosa. Ho delle conoscenze, se serve ‘na cosa tipo petardi. Ce sto se demo fa na manifestazione de protesta aggressiva aggressiva”. Uno dei ragazzi si chiede quale possa essere il piano d’azione: “Bombe carta alle guardie?”. E c’è chi conferma: “Eh più o meno sì”.

Il fidanzato di Michelle: “Sgarramo le gambe all’assassino”

All’interno del gruppo inizialmente c’era anche la mamma di Michelle Causo, Daniela. Che però ha subito abbandonato. E’ rimasto, invece, il ragazzo di Michelle, Flavio, che scrive: “Raga, ve lo dico, se fate entrà i giornalisti è un casino”. In molti concordano. Poi, Flavio ci tiene a precisare una cosa: “Se ci danno l’autorizzazione questa cosa diventa importante. I giornalisti rompono il c.., però danno pure visibilità”. E infine, la sentenza: “Sgarramogli le gambe e ci buttiamo il limone col sale”.

Caccia agli amici dell’assassino

E da lì sono molti a rincarare la dose: “Prima esce, prima lo famo fuori. La morte in carcere non è come morì per strada. In strada senti la cattiveria della gente che quella persona la conosceva. Io non voglio che lo ammazzano persone che di Michelle non sanno nulla. Io voglio che lo ammazziamo noi, perché noi abbiamo provato qualcosa davvero per lei”, scrive una ragazza. Poi, il focus si sfoga sugli amici dell’assassino: “Troveremo sti pezzi di m… volemo tutti i nomi“, afferma un giovane, assecondato da altri coetanei: “Se avete Instagram de ‘sti pezzi di m… mandateli e ci organizziamo. Facciamo peggio della Francia”. Tensione alle stelle.

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