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Naufragio di migranti a Crotone oggi, 60 morti: ci sono anche bambini

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Un bilancio che sale di ora in ora, con decine e decine di dispersi in mare. Un barcone, che trasportava secondo alcune testimonianze anche 250 persone in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan, non ha retto al mare molto agitato e si è schiantato contro gli scogli a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro.

Naufragio di migranti a Crotone: si contano 60 vittime

Sono al momento 59 i cadaveri, tra cui quelli di molti bambini e un neonato, recuperati da Capitaneria di porto e Guardia di Finanza. Ma si temono molte altre vittime. “Un superstite mi ha riferito di un’esplosione a bordo e di corpi bruciati”, ha raccontato un soccorritore. Le motovedette sono impegnate in mare alla ricerca di sopravvissuti. Sul posto sono accorsi anche uomini della polizia e dei carabinieri, oltre a personale della Croce rossa.

Il governatore Occhiuto ha attaccato: “La Calabria è in lutto, dove è l’Europa?”. Il sindaco di Cutro, tra i primi ad accorrere, ha spiegato: “Erano già arrivati dei migranti, ma non c’era mai stata una tragedia di queste dimensioni”. “Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste. Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre”. Lo afferma in una nota il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, sul naufragio avvenuto oggi davanti alle coste di Cutro (Crotone).

“Il bilancio è drammatico e sale di ora in ora: sono stati già recuperati 40 corpi, tra cui molti bambini. Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre per ognuno di loro, per quanti sono ancora dispersi e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie”. “Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità – sottolinea il card. Zuppi -, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero”.

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