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”Non conoscono l’italiano”: 18 stranieri che percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza sono stati assolti

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Latina. Al tribunale pontino si è raggiunto un verdetto: non sanno l’italiano e dunque il giudice decide di assolverli dai loro carichi di reato. Questo quanto accaduto a Latina dove, nelle ultime ore sono stati prosciolti 18 stranieri indagati per aver percepito illegittimamente il reddito di cittadinanza per un anno. La sentenza e il proscioglimento finale, fa leva su quella che è la loro constatata ”ignoranza normativa”. 

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Assolti per ”ignoranza normativa”

A raccontare l’accaduto è il Messaggero, stando al quale le toghe pontine hanno optato per prosciogliere il caso. I 18 stranieri non hanno colpe, in quanto non conoscono l’italiano e non potevano pervenire alla consapevolezza di aver perpetrato un reato. Per tale ragione, dunque, proprio al momento di richiedere il reddito, avrebbero fornito le informazioni sbagliate, finendo così, dopo gli opportuni controlli, nel mirino degli ispettori Inps. Insomma, per farla breve, il reato per i giudici non sussiste. Di conseguenza, dopo la decisione, i 18 stranieri che erano stati individuati, principalmente bengalesi e nigeriani, sono stati completamente ssolti dal giudice per l’udienza preliminare. Durante il corso di un anno, avevano ottenuto quasi la cifra di 10.000 euro. 

La colpa del Caf

Tra l’altro, c’è un’altra considerazione da fare: il Caf al quale si erano rivolti non li ha di certo aiutati, a quanto pare. Anche perché, durante i controlli effettuati anche sui permessi di soggiorno dei richiedenti, è emersa l’assenza dei requisiti per poter richiedere e quindi ottenere il Reddito di Cittadinanza. In considerazione di tutto ciò, il giudice non ha potuto se non constatare la buona fede degli indagati. E la colpa? La colpa sarebbe da rintracciare tra gli operatori del Caf, che li avrebbero, a questo punto, spinti a mettere la loro firma, a loro insaputa, su di una domanda con informazioni non proprio pertinenti, per usare un eufemismo. 

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