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Omicron e Long Covid: palpitazioni e perdita d’udito tra i sintomi

Pubblicato il
Covid, il bollettino per oggi 19 ottobre 2022

Dal lockdown alle zone rosse, il ritorno alla normalità in Italia (e non solo) sembra lontano. Perché se è vero che le misure sono allentate e il Governo, con un processo graduale, sta cercando di eliminare alcune restrizioni, che sono ormai parte della quotidianità, è altrettanto vero che il virus continua a circolare. E tra varianti, sotto varianti e mutazioni ricombinanti la tregua sembra un miraggio. A tutto questo si devono aggiungere nuovi sintomi e la piaga del Long Covid: chi ha avuto la sfortuna di essere positivo, infatti, potrebbe trascinarsi dietro qualche problema, anche dopo la guarigione. 

Gli ultimi studi sui nuovi sintomi

Stando ad alcuni studi, molto recenti, condotti nel Regno Unito, sono emersi altri 6 nuovi sintomi, dei veri e propri campanelli d’allarme che possono comparire addirittura dopo la guarigione dalla malattia. Tra questi la perdita temporanea dell’udito, confusione mentale, problemi alle corde vocali e un ‘cambiamento’ delle dita dei piedi

Stando a una ricerca della Stanford University, è emerso che la variante Omicron, quella che sembra essere più contagiosa delle altre, potrebbe causare problemi alle orecchie. Dal forte mal di orecchi all’intorpidimento, fino a una perdita temporanea dell’udito, che potrebbe protrarsi anche dopo la guarigione. Per non parlare, poi, delle palpitazioni dovute alla febbre, che sono anche sintomi del Long Covid. Problemi anche alle corde vocali: in alcuni casi, nei pazienti positivi si verifica un cambiamento della voce, ma potrebbe verificarsi anche una lesione al nervo vago, quello che controlla la voce, la deglutizione e la respirazione. 

La perdita di capelli e le dita dei piedi

Tra i nuovi sintomi anche la caduta dei capelli, che potrebbe comparire anche molto tempo dopo l’infezione. Sintomo che, secondo gli studi, tende a migliorare fra i 3 e i 6 mesi dalla positività. E non finisce qui. Recentemente, infatti, sono stati messi sotto esame i piedi ed è stato notato come questi, durante la positività, presentino gonfiore, vesciche e scolorimento. Condizione che non ha conseguenze serie, ma che potrebbe durare fino a qualche mese. A dimostrazione, che la battaglia non si può dire ancora sconfitta: il virus circola e l’unica arma a disposizione restano i vaccini e, almeno per il momento, la mascherina obbligatoria al chiuso. In tutti quei luoghi a rischio assembramento. 

 

 

 

 

 

 

 

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