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Peste suina, respinto il ricorso: ‘Gli animali della Sfattoria degli Ultimi destinati all’abbattimento’

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Maialino salvato

Sembra non essere servita a nulla la mobilitazione, quella macchina della solidarietà che da Nord a Sud si è messa in moto. Quelle petizioni lanciate in rete e quel continuo supporto delle associazioni, che non hanno mai lasciato soli i volontari della ‘Sfattoria degli Ultimi. Ora il ricorso al tar, come spiegano dal rifugio, è stato rigettato e gli animali, tra maiali e cinghiali (molti cuccioli e tutti sani), rischiano davvero di essere abbattuti. 

L’abbattimento degli animali della Sfattoria degli Uomini

Prima le varie ipotesi, poi il rischio che si è concretizzato perché qualche giorno fa la Asl Roma 1 ha notificato l’abbattimento degli animali, di quelli che erano stati accolti nel rifugio, coccolati, tutelati e protetti. Gli stessi che ora, nonostante siano sani e microchippati, rischiano di essere abbattuti perché la peste suina dilaga, spaventa e dall’alto non sembrano essere contemplate altre soluzioni. Se non uccidere i maiali e i cinghiali che vivono lì e che, tra l’altro, sono registrati in Banca Dati Nazionale non nella categoria DPA, quindi non sono destinati a finire sulle nostre tavole. Nonostante questo, però, il destino degli animali sembra, purtroppo, già stato scritto. 

L’ultima speranza 

“Serve una barricata” – aveva detto a gran voce l’animalista Enrico Rizzi, seguito da un coro di decine e decine di persone, tutte unite nella stessa battaglia: gli animali non si devono toccare. Quegli animali che sono stati strappati via da continui maltrattamenti e che hanno potuto ‘contare’ su una seconda opportunità di vita proprio nel rifugio ‘La Sfattoria degli Ultimi, che li ha accolti, protetti e messi in salvo. Ora, però, il ricorso al Tar è stato rigettato e l’unica speranza per i volontari (e per tutti i cittadini) che vogliono evitare la mattanza è una: il ricorso al Consiglio di Stato. Intanto, la macchina della solidarietà non si ferma. Mentre per molti, invece, dovrebbe ‘fermarsi’ quell’assurda proposta perché gli animali sono sani, hanno tutti il microchip e meritano di vivere. Non di essere abbattuti. 

“Malagiustizia”

“Si tratta – tuona Paola Samaritani – di un incredibile episodio malagiustizia. Il TAR del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022 – pres. Arzillo) condanna a morte senza alcuna motivazione oltre 100 capi di suidi raccolti, accuditi e tenuti in custodia – nonché assolutamente sani ed inoffensivi – da un gruppo di 200 volontari presso una struttura regolarmente registrata nella Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute. Mi appello alle coscienze civili perché venga impedito un vero e proprio sterminio.
Nella giornata di oggi verrà effettuato l’estremo tentativo per superare l’incredibile decisione del giudice amministrativo e salvare la vita alle povere “bestie”, invocando l’intervento del Consiglio di Stato. É però necessario che anche la politica “sana” intervenga con immediatezza per scongiurare un irreparabile scempio”.

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