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Pomezia, associazioni escluse dal canile Albadog: la replica

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Sull’esclusione di due associazioni di volontari dal canile Albadog di Pomezia e sulla sentenza dal giudice che non ha ritenuto illegittima la decisione presa dal proprietario della struttura è intervenuto il legale de “La Voce del cane” e degli “Attivisti per i diritti Animali”, in replica a quanto affermato dal legale del titolare del canile.

“Ritengo – ha dichiarato l’avvocato Cinzia Luperto – che le sentenze debbano essere discusse e valutate sempre e soltanto all’interno delle aule di giustizia, attraverso gli strumenti contemplati dal nostro sistema. Tuttavia, di fronte ad alcune gravi inesattezze riscontrate nelle dichiarazioni rese dal legale del canile Alba Dog, ed allo stesso attribuite nell’articolo dell’8 gennaio 2019, mi corre l’obbligo di precisare che il Tribunale di Velletri, con l’ordinanza resa nell’ambito di un ricorso d’urgenza presentato dalle due associazioni La Voce del Cane ed Attivisti per i diritti degli animali, non ha affatto affermato,  contrariamente a quanto indicato nel titolo del citato articolo, che “la decisione del canile era legittima”, né tantomeno, ha riconosciuto che la decisione assunta dal gestore della struttura “fosse assolutamente legittima”, così come legittimo sarebbe stato l’aver introdotto “un regolamento interno, finalizzato ad una migliore organizzazione e gestione della stessa struttura”. In verità il Tribunale di Velletri ha ritenuto di dover rigettare il ricorso presentato dalle due associazioni di volontariaro, alle quali da quasi un anno è impedito di svolgere la propria attività nella struttura gestita dal Signor Scaccia, solo sulla base della presunta carenza di legittimazione attiva delle stesse, delle quali, secondo le valutazioni del magistrato che saranno eventualmente ridiscusse in sede di reclamo, non risulterebbe l’iscrizione all’albo regionale”.

“Una questione fomale, quindi, che se pure ha – ma solo per il momento – frenato l’azione delle associazioni di volontariato ricorrenti, non ha consentito che si entrasse in alcun modo nel merito della vicenda: né, infatti, il magistrato ha affrontato l’aspetto della legittimità della decisione assunta dal gestore del canile di escludere La Voce del Cane ed Attivisti per i diritti degli animali, né ha accertato le condizioni di vita dei cani all’interno della struttura – ha concluso l’avvocato Cinzia Luperto – Questioni, queste, per le quali, le due associazioni di volontariato, che sono regolarmente iscritte all’albo regionale come sarà dimostrato nelle dovute sedi, continueranno a chiedere giustizia”.

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