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Rapinatori si spacciano per idraulici per derubare un’anziana: arrestati

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Si sono introdotti dentro casa di un’anziana fingendosi degli idraulici, per poi derubarla. L’anziana proprietaria, una 78enne di Lariano, è stata aggredita dai due falsi tecnici, che le hanno puntato una pistola contro per derubarla. Così come per la professione, anche la pistola era una messinscena: i due, entrambi italiani, l’hanno usata a salve per rubare 250 euro alla donna.

Finti idraulici derubano un’anziana a Lariano: “Mi hanno portato via tutti i soldi nel cassetto”

Sul caso sono intervenuti i carabinieri di Velletri, che raccogliendo la denuncia della 78enne, sono riusciti ad arrestare i due malviventi che lo scorso 15 giugno si sono insinuati in un’abitazione sita in una traversa di via Roma, tra tra Velletri e Lariano. Autori del furto avvenuto due italiani, un 43enne e 45enne arrestati per rapina a mano armata, dopo la disposizione dell’ordinanza del gip del Tribunale di Velletri. “Non riesco a crederci, mi hanno portato via tutti i soldi che avevo nel cassetto”, ha raccontato l’anziana signora al Messaggero.

Stando alle ricostruzioni dei militari, a ideare il piano sarebbe stato uno dei due rapinatori. L’uomo conosceva già la dimora per avervi svolto in passato piccoli lavori manutentivi. La stessa anziana, vittima del furto, ha ammesso che nei giorni antecedenti aveva fatto entrare in casa un operaio, permettendo così alle autorità di tracciare un identikit dettagliato dei rapinatori. Ai fini delle indagini, sono state inoltre disposte delle perquisizioni personali e domiciliari, così come l’acquisizione di informazioni e analisi dei cellulari sequestrati.

Rapinano un’anziana spacciandosi per idraulici: disposta la misura cautelare in carcere

Una rapina che, però, dopo l’iniziale spavento e il colpo messo a segno dai due italiani, ha visto il loro arresto. La Procura della Repubblica di Velletri ha perciò richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale la misura della custodia in carcere per entrambi gli indagati.

Una misura anticipata da una serie di perquisizioni personali e domiciliari, nonché l’acquisizione di sommarie informazioni e analisi dei cellulari sequestrati, che hanno consentito di delineare il ruolo dei due rapinatori.

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