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Razzo cinese fuori controllo, ecco dove potrebbe cadere in Italia: le ultime novità

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Razzo cinese in caduta sull'Italia

Il razzo cinese in caduta libera verso la terra sta tenendo tutti con il fiato sospeso. Potrebbe “precipitare” anche in Italia? Stando alle stime del Dipartimento della Difesa Usa, l’8 maggio dovrebbe entrare nell’atmosfera terrestre lo stadio del razzo cinese Long March 5B. Solo dopo il suo rientro, come spiega il Dipartimento della Difesa americano, si potrà calcolare il punto esatto di ingresso nell’atmosfera terrestre. 

Razzo cinese fuori controllo, dove potrebbe cadere in Italia?

Proprio nella serata di ieri, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, si è tenuto il primo incontro del tavolo tecnico per monitorare le operazioni di rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore PRC CZ5B. Come spiega in una nota la Protezione Civile, “Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per il prossimo 9 maggio, con un’ampia finestra di incertezza. Non è quindi ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. La caduta potrebbe avvenire nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, “range” che comprende anche l’Italia centrale e meridionale

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Come spiega Media Inaf, il notiziario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, il rientro è atteso per domenica 9 maggio, ma la finestra temporale è piuttosto variabile e copre attualmente l’intervallo fra le 15:00 dell’8 maggio e le 16:00 (ora italiana) del 9 maggio. Tale incertezza è dovuta a vari fattori che possono influenzare data e orario di rientro, come l’attività solare e le forze aerodinamiche in gioco. Date le caratteristiche dell’orbita, per quanto riguarda l’Italia solo il territorio nazionale a sud di Roma potrà essere eventualmente coinvolto dal rientro. Le stime delle orbite finali diventeranno comunque sempre più precise nei prossimi giorni, via via che arriveranno nuovi dati, e sarà possibile restringere la finestra temporale del rientro. Una rassicurazione per i lettori: essendo la Terra ricoperta per circa tre quarti di acqua e per il restante soprattutto da zone desolate, la probabilità che componenti del razzo colpiscano una zona abitata è estremamente bassa”. 

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