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Rifiuti Roma, il fallimento dell’Ama di Gualtieri sull’indifferenziata: diminuisce il riciclo ma aumentano costi e reclami

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Rifiuti marciapiedi Roma vigilia di Pasqua

Roma. Reclami continui, frustrazione e malessere per le condizioni delle strade. E, come se non bastasse, aumento dei costi. Sì, perché il costo per lo smaltimento dell’indifferenziata è in netta salita. Si paga sempre di più e, parallelamente, i cassonetti e le strade sono sempre più sporche. Con i dati alla mano, sono questi i risultati  messi nero su bianco dalla semestrale vidimata dalla municipalizzata capitolina. 

I dati della semestrale di Ama

Secondo i dati riportati dall’agenzia stampa Dire, ma anche da Repubblica, nei primi sei mesi del 2022 – mesi immediatamente successivi alla messa in atto del piano straordinario di pulizia della Capitale ordinato da Roberto Gualtieri all’indomani dell’elezione a sindaco – si sono registrate grosse difficoltà soprattutto sul riciclo dei rifiuti.

Come da direttive, l’Europa chiede di portare la quota di immondizia differenziata al 65% entro il 2030. Sull’argomento, la municipalizzata Ama prevedeva di toccare quota 49,5% già per giugno. Ma, sebbene le aspirazioni fossero basse, la missione è stata comunque fallita: la raccolta si è fermata al 45,9%. Un risultato che peggiora quello dei primi sei mesi del 2021, quando l’azienda aveva raggiunto il 46,1% di spazzatura differenziata.

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Caldo di indifferenziata e riciclo

Scendendo ancora di più nel dettaglio, si nota, dal resoconto semestrale di Ama, come sia calata la quantità di rifiuto raccolta e di conseguenza anche quella riciclata, come plastica e metallo (- 17,8%), carta (- 14,8%), organico (- 6,5%) e vetro (- 6,5%). Ma quale sarà la ragione di tutto questo? Secondo Ama si tratta dell’effetto “di una complessiva riduzione della produzione dei rifiuti ” determinata tanto “dalla contrazione dei consumi ” che dalla ” situazione internazionale che sta influenzando in modo importante l’economia ” . Ama, stando a tali dichiarazioni, non si assume nessuna colpa in pratica. 

Aumento dei reclami dei romani

Ecco allora che entrano in gioco i cittadini. Sempre dati alla mano, nei primi sei mesi del 2022 i reclami sono aumentati del 5,2% rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Sono saliti, in particolar modo, quelli di commercianti e ristoratori (+ 17,1%), quelli per i cassonetti in strada (+ 10,8%) e per la pulizia dei marciapiedi (+ 17,6%). In totale ad Ama sono arrivate 169.285 lamentele, insomma. 

Aumento dei costi per i cittadini

Conti in ordine sì, ma aumento dei costi, come se non bastasse. Si crea il paradosso distopico per cui se da una parte i cassonetti sono sempre più sporchi e i rifiuti sempre meno raccolti, dall’altra però i costi del servizio aumentano. Ai 6,8 milioni di euro in più per il trattamento della spazzatura indifferenziata, dovuti anche all’incremento del costo a tonnellata, si aggiungono. i 2,9 milioni di aumento delle bollette di elettricità, acqua e gas – come sottolinea anche Repubblica

Nessuna responsabilità

Poi, sempre nel dossier, e sempre per la serie ”festival delle responsabilità”, si legge che ”Nei mesi di maggio e giugno 2022, l’indice ha registrato una flessione negativa. L’andamento dei servizi erogati, infatti, ha risentito sensibilmente del quadro deficitario dal punto di vista impiantistico aggravato dall’evento incendiario presso l’impianto Tmb di Malagrotta 2″. Il rogo, però, come tutti ricorderanno, risale all’ormai lontano giugno.

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