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Roma, aggredito e rapinato dalla baby gang: “Erano in 4, mi hanno sfasciato l’auto”

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aggressione a Roma

Stava ritornando a casa, doveva solo salire a bordo della propria auto, che aveva parcheggiato in viale delle Province, a Roma. Tutto nella normalità fino a quando, improvvisamente, non è stato avvicinato da quattro ragazzi, che lo hanno aggredito e minacciato a suon di Devi darci tutto quello che hai’. Sono stati attimi di terrore quelli vissuti la scorsa notte da un 25enne, originario della provincia di Cosenza. Un ritorno a casa da incubo perché ha dovuto fare i conti con quattro aggressori che non si sono fermati davanti a nulla.

L’aggressione in viale delle Province a Roma 

Lo hanno prima avvicinato e accerchiato, mentre lui stava tentando di risalire a bordo dell’auto. Poi lo hanno aggredito e minacciato facendosi consegnare il denaro contante che aveva nelle tasche. Ma non solo. Gli aggressori sono saliti su quella vettura e hanno danneggiato lo specchietto retrovisore. Come se fosse divertente. Solo alla vista di una pattuglia dei Carabinieri, che in quel momento stava transitando in strada, i quattro, due maggiorenni e due minorenni, hanno tentato la fuga. Ma invano. 

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L’arresto

I quattro sono stati immediatamente bloccati. Sul posto, oltre ai Carabinieri di pattuglia, anche il Nucleo Radiomobile di Roma, che ha aiutato nelle fase dell’identificazione. I giovani sono stati riconosciuti dalla vittima, dal 25enne che poco dopo ha formalizzato la denuncia-querela. Gli aggressori, quattro romani (due maggiorenni e due minorenni) sono stati arrestati dai militari della Stazione Roma Viale Libia, insieme al Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli. E dovranno rispondere dei reati di tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. 

I più grandi, di 18 e 19 anni, sono stati trattenuti in caserma in attesa del rito direttissimo, mentre i minorenni, di 16 e 17 anni, sono stati portati nel Centro di Giustizia Minorile di Roma. Per i due maggiorenni, dopo il rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato: ora si trovano ai domiciliari e dovranno indossare il braccialetto elettronico.

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