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Roma, la (presunta) bomba degli anarchici contro l’Aeronautica militare

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manifestazione Cospito a Roma

Roma. ”Nella notte del 22 aprile abbiamo posizionato un ordigno nei pressi del Forte Appio, Roma, uno dei covi dell’Aeronautica Militare. Celebriamo in questo modo i 100 anni della sua nascita. Un piccolo promemoria per quelli che seminano guerre e miseria in tutto il mondo. Banche, politici, militari, scienziati… sono spazzatura e in quanto tale vanno spazzati via. Non dimentichiamo le stragi nel mare e nelle carceri come quando nel marzo 2020 lo Stato ha represso col sangue la giusta rivolta dei detenuti, uccidendone 14 di loro. Forza e amore per Serge compagno che si trova tra la vita e la morte dopo essere stato colpito dalla sbirraglia francese. Solidarietà ad Alfredo, Juan, Anna e a tutti/e quelli/e che non abassano la testa. Per la diffusione dell’azione rivoluzionaria, violenta e distruttiva.”

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La rivendicazione degli anarchici sul presunto ordigno a Roma

Questo è quanto si legge sul sito Il Rovescio, Cronache dallo Stato d’Emergenza. A rivendicare l’azione, come si legge nel testo, nella categoria ”Azioni” della prima pagina, è stato il “Circolo d’azione 8 marzo”. La rivendicazione non è certamente da prendere sotto gamba, perché come ci segnalano alcuni cittadini, in quella notte c’è stato effettivamente un intervento delle Forze dell’Ordine, ma pare si sia trattato del semplice malfunzionamento di una cabina elettrica, situata a pochi metri dalla base militare all’interno del parco dell’Appia Antica. Inoltre, come si evince chiaramente dal testo, la rivendicazione fa riferimento anche ad Alfredo Cospito, l’anarchico che si trova al 41bis e intorno al quale si sono mobilitati tutti gli anarchici, non solamente di Roma e d’Italia, ma anche in gran parte del mondo, con decine e decine di azioni rivendicate – sabotaggi, attacchi incendiari, danneggiamenti, cortei e manifestazioni. In alcuni casi è stato necessario l’intervento della polizia in assetto antisommossa, e la tensione è arrivata alle stelle, come ad esempio nel quartiere Pigneto di Roma, quando si è sfiorata la guerriglia urbana qualche tempo fa durante la manifestazione dello scorso 28 febbraio.

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